Non solo amatriciana e carbonara: l’Inghilterra scopre gli spaghetti ubriachi che vengono dalla cucina più povera di Roma

Stefano Maria Meconi  | 04 Apr 2024
Spaghetti ubriachi, ricetta tradizionale di Roma

La fascinazione degli stranieri per la cucina italiana non è certo cosa nuova. Ma che addirittura il The Guardian, il quotidiano di riferimento dei laburisti britannici, decidesse di dedicare un reportage agli spaghetti ubriachi non era facile aspettarselo. Rossi come le calze dei vescovi, li ha definiti Rachel Roddy, raccontando i suoi viaggi lungo la Via Appia per prendere al volo l’aero delle 6.50 per Londra dall’aeroporto di Ciampino. Ma cos’è che rende speciale questa ricetta? Scopriamolo insieme.

1 Dopo la carbonara e l’amatriciana, gli spaghetti ubriachi “profumano di Roma”

 

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Sin dai tempi remoti di Roma, le vigne hanno potuto godere del fertile terreno vulcanico dei Castelli Romani, ai piedi dei freschi e incantevoli colli Albani: Frascati, Marino, Albano, Genzano, Grottaferrata, Ariccia, solo per citarne alcuni sono i comuni che compongono questo territorio nella zona sud della Capitale. Sebbene siano i vini bianchi quelli più tradizionali dei Castelli, come la Malvasia e il Trebbiano, questi storici vigneti hanno sempre prodotto anche uve rosse: Cesanese, Aleatico, Sangiovese, Merlot e Montepulciano. Il Cesanese in particolare, che molti ritengono un’uva autoctona del Lazio e che prende il nome dalla frazione a nord di Roma Cesano, può essere meraviglioso, di colore violaceo e dal sapore di amarena, rosa e ginepro, ma anche fresco e non stucchevole.

Ed è proprio con il Cesanese che si può produrre questo piatto tipico della cucina laziale e dei Castelli, gli spaghetti ubriachi per l’appunto, che hanno bisogno davvero di pochissimi ingredienti: una cipolla, del vino rosso, olio, burro e poco Parmigiano Reggiano (che può anche essere sostituito con il Pecorino romano per dargli un sapore più deciso).

2 Spaghetti al vino rosso e cipolle (spaghetti ubriachi): ricetta

  • Preparazione 10 min
  • Cottura 30 min
  • Dosi per 4 persone

2.1 Ingredienti

  • 1 cipolla grande (preferibilmente bianca o marrone) o un mazzo di cipolline
  • Sale
  • 20 g di burro
  • 3 cucchiai di olio d’oliva
  • 300 ml di vino rosso, preferibilmente Cesanese
  • 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, più altro per servire
  • Pepe nero
  • 450 g di spaghetti

2.2 Preparazione

Sbucciare e tagliare la cipolla, quindi affettarla a mezzelune (Se utilizzate cipollotti, tagliate le estremità più scure, quindi affettate i bulbi e le parti verdi chiare). In una padella grande e profonda, dotata di coperchio, sciogliere il burro con l’olio d’oliva a fuoco medio-basso. Aggiungete la cipolla e un pizzico di sale, mescolate, quindi coprite e lasciate cuocere dolcemente.

Quando la cipolla è morbida, aggiungete il vino Cesanese e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 25 minuti, fino a quando il liquido si sarà ridotto e la consistenza sarà cremosa. Mescolare di tanto in tanto e se in qualche momento il composto sembra asciutto, aggiungere altro vino o un po’ di acqua calda.

Mentre le cipolle e il vino sobbollono, cuocere la pasta al dente, quindi versarla direttamente nella padella delle cipolle e saltarla energicamente. Aggiungete due cucchiai di parmigiano grattugiato e qualche macinata di pepe nero e fate saltare ancora, aggiungendo un po’ di acqua di cottura della pasta per amalgamare il tutto. Servire subito, distribuendo altro formaggio a chi lo desidera.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi



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