Sì, avete letto bene: con solo 100 grammi di farina si può dare vita a un’avventura culinaria carica di allegria e tradizione. Le bugie ripiene, delizie carnevalesche dal cuore morbido e dolce, incarnano perfettamente questo spirito festaiolo e ingannevole del Carnevale italiano. Questi piccoli capolavori, che sono simili alle frappe per la loro croccantezza esterna, celano all’interno una sorpresa golosa che invita alla festa dei sensi.
La loro preparazione è un gioco di abilità e fantasia, dove ogni piega racchiude un segreto di marmellata (o crema, volendo), trasformando ogni morso in una scoperta. Sono la dimostrazione che, a volte, una piccola bugia può davvero rivelare un lato sorprendentemente dolce.
In Veneto e Lombardia le bugie ripiene vengono chiamate “cenci”, un nome che deriva dalla forma simile a vecchi abiti logori, mentre in altri paesi come Francia, Spagna e Portogallo, si celebrano sotto nomi diversi, ma sempre con la stessa anima festosa. Carnevale è una festa di colori, maschere e allegria, e ogni regione celebra con propri costumi e riti, dai coriandoli di Venezia alle sfilate di Viareggio. La leggenda narra che le bugie di carnevale ripiene siano state inventate da una regina di Savoia che, in vena di intrattenere i suoi ospiti, chiese al pasticcere di corte Raffaele Esposito un dolce che potesse allietare e accompagnare le loro chiacchiere.
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Per accompagnare le bugie ripiene, un vino che esalta il loro gusto dolce e la croccantezza è essenziale. Un Moscato d’Asti, con le sue bollicine leggere e il sapore dolcemente fruttato, crea un equilibrio perfetto con la ricchezza della marmellata. Per chi predilige un contrasto più audace, un Passito di Pantelleria, intenso e aromatico, può esaltare i sapori delle bugie, offrendo un’esperienza gustativa unica. Questi vini, con la loro dolcezza e le note aromatiche, si sposano splendidamente con i sapori del Carnevale, rendendo ogni assaggio una celebrazione del gusto.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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