Il peposo è una vera delizia, la carne è così morbida che si taglia con la forchetta e il sapore è intenso. Questa ricetta vanta origini molto antiche, siamo nel 1400 e dall’ingegno degli operai dell’Impruneta che lavoravano alle fornaci del cotto e delle ceramiche nasce questo piatto. All’inizio della giornata gli operai erano soliti riempire una pendola in coccio con la carne che avevano possibilità di acquistare, di bassa qualità, per coprire i difetti di questa carne la cuocevano con vino, aglio e molto pepe adagiando la pentola coperta alla bocca della fornace. La cottura era molto lunga e a bassa temperatura costante e proprio questo trasformava la carne poco pregiata in tenera e saporita. Il peposo è anche conosciuto come peposo del Brunelleschi, questo perché gli operai che lavoravano alla celebre cupola in Piazza del Duomo a Firenze allestirono, con il benestare del Brunelleschi, una sorta di mensa aziendale utilizzando questo particolare metodo di cottura che riusciva a sfamare in modo gustoso ma economico molti operai. La ricetta oggi è rimasta invariata, c’è chi aggiunge il pomodoro e chi profuma la carne con spezie come alloro o timo. Preferite la cottura in una pentola di coccio. Ecco come preparare questa deliziosa ricetta.
1,5 kg Cappello del prete
600 ml vino rosso (Chianti)
1 spicchio di aglio
Pepe q.b.
Rosmarino
Olio d’oliva
Sale q.b.
Provenienza: Toscana
Tipologia piatto: Secondo
Sapore: Saporito
Dove fare la spesa: Gastronomia, Macelleria
Passaggi per la preparazione: 4
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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