Poche etichette evocano eleganza e prestigio come il leggendario Sassicaia, nato dalle aspre terre della Toscana e che ha conquistato il cuore degli intenditori di tutto il mondo.
Icona dell’arte vinicola italiana, il Sassicaia ha una storia affascinante che comincia nella Tenuta San Guido a Castagneto Carducci. È qui che, negli anni ’40 del secolo scorso, il marchese Mario Incisa della Rocchetta decise di piantare le prime viti di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Un esperimento innovativo per l’epoca, dal momento che Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc erano varietà tradizionalmente associate ai grandi vini di Bordeaux. La sua visione pionieristica ha dato vita a uno dei vini più celebrati al mondo.
Il terreno roccioso e sassoso della Maremma è fondamentale per determinare il carattere distintivo del Sassicaia. E se ti dicessimo che anche il sud Italia ha il suo personale Sassicaia?
È un’avventura che parte negli anni Ottanta, quella di Silvia Imparato e Riccardo Cotarella e del loro Montevetrano. Una storia che si sviluppa arrivando con le prime (e poche) bottiglie prodotte nei primi anni Novanta da regalare agli amici.
La consacrazione arriva nel 1995, quando noto critico americano Robert Parker lo definì proprio il Sassicaia del Sud. A dispetto di questo paragone lusinghiero, questo vino campano del Sassicaia non ha però i costi. Le bottiglie si vendono infatti ad un costo contenuto, che nelle sue etichette più pregiate non raggiunge comunque i 70-80 euro.
Quella di Montevetrano è la storia di un’azienda che da Salerno è salita sul podio dei migliori vini al mondo. Oggi il Montevetrano è un vino dalle caratteristiche e dalla fisionomia ben precise, tanto da essere diventato simbolo identitario del territorio.
Curiosità: se si potessero vedere dall’alto, i vigneti di Montevetrano sono a ferro di cavallo.
Se leggendo questo articolo ti è venuta voglia di assaggiare un calice di Montevetrano, ecco qualche bottiglia consigliatissima.
L’Igt Colline di Salerno Montevetrano 2014 presenta note di frutta matura, bacche e note speziate di ginepro, foglia di tabacco, china. Il tutto accompagnato da un leggero sentore affumicato e di macchia mediterranea.
Signorile l’Igt Colline di Salerno Montevetrano 2012, caratterizzato però da tocchi di freschezza dati da aromi di pepe nero e zenzero, che esaltano a ben definite note di mandarino e mandarancio.
L’Igt Colline di Salerno Montevetrano 2006 è invece un vino che parla di mediterraneo. Sorprendente, energico e venato di sentori affumicati e speziati.
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