La Basilicata è una di quelle regioni italiane che sa davvero come conquistare i palati con ricette fatte di autenticità e sapore.
Terra di tradizioni culinarie radicate e di prodotti d’eccellenza come il pane di Matera IGP, è anche la regione della strazzata.
Ma cos’è esattamente la strazzata? Scopriamolo insieme, mentre ci addentriamo nel cuore fumante della cucina lucana.
È ormai una preparazione talmente diffusa da essere considerata genericamente un prodotto tipico della Basilicata. Nasce in realtà nel piccolo comune di Avigliano, in provincia di Potenza. Gli ingredienti che servono per realizzare la strazzata sono acqua, farina, sale e lievito, ma la sua particolarità è la forma. Si chiama strazzata proprio per la forma strappata della focaccia, che appunto diventa irregolare e piatta.
Un altro elemento fondamentale è l’uso di grani antichi, ovvero una varietà di grano rimasta inalterata nei secoli rispetto ai grani di oggi coltivati con l’agricoltura industriale. Per la realizzazione della strazzata vengono infatti spesso utilizzate proprio farine di grani antichi, caratterizzate peratro da un maggiore contenuto di proteine, fibre e minerali rispetto ai grani moderni.
Il segreto della strazzata risiede nell’impasto. Farina di grano duro, acqua, sale e lievito sono gli ingredienti base, ma è la cura e l’abilità nel lavorarli che fanno la differenza. L’impasto viene preparato a mano, con gesti lenti e delicati che conferiscono alla focaccia una consistenza soffice e al tempo stesso robusta. È come se ogni morso fosse un abbraccio caldo alla terra lucana. Il suo colore dorato e la sua crosta croccante fanno gola già solo a guardarla, mentre il suo interno morbido e profumato è un invito al peccato di gola
La strazzata è molto più di una semplice focaccia. È un simbolo di convivialità, di condivisione e di amore per la propria terra. La sua storia affonda le radici nel passato, quando le donne lucane impastavano la farina con acqua, sale e lievito per preparare un pane rustico da gustare in famiglia. Con il tempo, questo semplice pane si è trasformato in una prelibatezza che racconta a modo proprio la ricchezza e la varietà di sapori del territorio.
La strazzata è anche un prodotto che parla di storie e tradizioni locali: in passato rappresentava una parte della dote della sposa. Una volta preparata e pronta, veniva infatti confezionata all’interno di un bel cesto di vimini e data in regalo ai genitori dello sposo.
Immerso nel cuore della Basilicata, Avigliano è un borgo ricco di storia, cultura e tradizioni che merita di essere scoperto. Dominato dall’imponente Santuario del Monte Carmine, un luogo di culto affacciato su panorami mozzafiato, il paese conserva un affascinante centro storico, dove vicoli lastricati e palazzi antichi raccontano secoli di storia. Da non perdere la Chiesa Madre di San Giovanni Battista, con le sue preziose opere d’arte, e il Palazzo Ducale, testimonianza dell’antico splendore della cittadina.
Da non perdere il Castello di Federiciano di Castel Lagopesole, una delle ultime residenze dell’Imperatore Federico II si Svevia che sorge su un’altura che domina la Valle du Vitalba. Imponente struttura architettonica fortificata medievale, si articola su due piani e comprende delle stanze di rappresentanza, adornate con meravigliosi capitelli che rappresentano la fauna e la flora del territorio.
Infine, una visita ad Avigliano non può dirsi completa senza assaporare le sue eccellenze gastronomiche, prima fra tutte la salsiccia a catena, un vero simbolo della tradizione culinaria locale, ma Avigliano è famoso anche come il “Paese del Baccalà“: nonostante la zona sia collinare e lontana dal mare, è un alimento facile da conservare e trasportare che, quindi, divenne un ottima alternativa ai piatti a base di carne ed oggi, affermandosi come fondamentale per le popolazioni lucane. Da assaggiare anche il Mustazzuol dolce, il tarallo glassato tipico della pasticceria locale, conosciuto anche come il biscotto della sposa, per la sua forma ad anello.
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