In Franciacorta l’oro cresce sulle viti: ecco perché il suo prosecco è un’eccellenza italiana

Francesco Garbo  | 12 Giu 2023  | Tempo di lettura: 3 minuti

Con il termine Prosecco si indica un vino a base di glera, di colore bianco o rosato prodotto in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. Diventato noto negli anni ’90, dopo aver raggiunto il marchio DOC e DOCG, oggi il prosecco è il vino italiano più esportato all’estero, nel 2014 ha addirittura superato lo Champagne per bottiglie vendute in tutto il mondo. L’antenato del prosecco è il pucino, vino celebrato da Plinio. Talmente noto che ancora nel ‘500 a Trieste la ribolla fu dichiarata erede del pucino che con il passare del tempo divenne il Prosecco.

Come nasce un Franciacorta

Oggi Franciacorta è sinonimo di bollicine. Qui nel ‘61 nasce la grande viticoltura che si è specializzata per realizzare ottimi vini a partire da Chadronnay, Pinot nero e Pinot bianco in minoranza. Gli ottimi risultati sono anche frutto di un clima perfetto per la viticoltura grazie al clima quasi mediterraneo e alle colline di origine glaciale con ben 64 tipi di terreno. Il clima qui è influenzato da un’ottima mediazione tra il clima subalpino e quello mediterraneo. Per questo il vino ottenuto è strettamente legato al suo territorio. Molte sono inoltre le regole di produzione e i metodi di lavorazione seguiti scrupolosamente. La particolarità della Franciacorta è quella di poter mettere in etichetta solo il nome del territorio e questo accade in solo due aree in Europa.

Le bollicine della Franciacorta sono figlie di in un terreno scomodo ma grazie alla fatica dell’uomo si ottiene un prodotto unico. Le bollicine della Franciacorta nascono dalla filosofia dell’assemblaggio e alle tante varianti dovute dai vigneti, dall’altitudine e alla tipologia dei suoli che però unite danno origine a uno stile differente per ogni azienda produttrice. Fare una cuvè, quindi un assemblaggio è come fare un concerto con un orchestra, ogni elemento è fondamentale per la riuscita di un’ottima sinfonia. Il metodo di produzione è identico ma con queste piccole ma grandi sfumature ogni vino è unico. La produzione del prosecco parte dal vino, al quale viene aggiunto zucchero e lieviti selezionati affinché possa fermentare e creare le piacevolissime bollicine. Le fermentazioni sono due. La prima avviene in botte dove il mostro diventa vino.

La seconda fermentazione poi avviene in bottiglia, la cosi detta rifermentazione in bottiglia appunto. Questa bottiglia rimane coricata per alcuni anni affinché i lieviti possano agire e conferire al vino maggiore complessità e gusto. In realtà il lievito in bottiglia cessa la sua attività dopo tre settimane, ma passato questo periodo inizia a cedere al vino profumi e aromi. Più tempo infatti il vino rimane sui lieviti più guadagna complessità e gusto. Segue poi la fase di eliminazione del lievito dopo 3\4 anni, la bottiglia viene inclinata e dopo 22 movimenti compiuti per far spostare il vino verso il tappo che fuoriesce con la fase della sboccatura.Sono circa 70 le fasi di vinificazione per ottenere un buon prosecco, da quando si raccoglie a quando la bottiglia arriva sul tavolo. Sono circa 13 milioni le bollicine che restano le bicchiere e che rendono piacevole ogni sorso.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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