È il borgo bianco affacciato sul Golfo di Manfredonia, sospeso tra cielo e mare arroccato com’è su un promontorio roccioso a picco sull’Adriatico. A nord del Gargano, in provincia di Foggia in Puglia, Peschici è un gioiello di case bianche, vicoli tortuosi e balconi con viste mozzafiato.
Peschici, cosa vedere
Le mura antiche cingono il centro storico, un insieme compatto che conserva la magia, la freschezza e l’intimità di un piccolo paese. Qui il bianco accecante delle case si abbraccia al turchese del mare, le torri guardano verso la storia, e a tavola il territorio si racconta con materie prime eccellenti e preparazioni autentiche. Scendendo verso il porto, si incontrano le torri costiere (una rete di avvistamento voluta nel XVI secolo per difendere la costa da incursioni saracene) e il Castello bizantino, edificato nel X secolo e restaurato da Federico II nel Duecento, che svetta come sentinella sul mare blu intenso. Per chi ama percorrere antichi sentieri, l’Abbazia di Santa Maria di Càlena, a breve distanza, offre uno scorcio storico-architettonico straordinario e una vista rilassante: un luogo benedettino sul filo della memoria medievale. Ricca di spiritualità, la Chiesa di Sant’Elia conserva ancora rosoni e architetture suggestive, segno della stratificazione storica. Intorno, vicoli con case bianche e cortili ombreggiati raccontano un paese che non ha tradito il suo passato, anzi lo custodisce con orgoglio.
Le acque di Peschici sono celebrate e premiate con la Bandiera Blu, un riconoscimento alla qualità e alla pulizia delle sue baie, con spiagge finemente sabbiose e altre costellate di ciottoli e insenature rocciose. Una delle più suggestive è la Marina di Peschici, lunga circa 700 metri, esposta a nord: offre la rara possibilità di godere al tempo stesso di albe e tramonti sul mare. Chi predilige luoghi appartati può spingersi verso baia Jalillo con sabbia finissima, oppure esplorare le calette intorno al borgo, raggiungibili via mare oppure a piedi. Molte di queste insenature sono protette da promontori boscosi dove il finocchio marino, noto localmente come “paccasassi”, cresce tra le rocce e profuma di salsedine: un aroma unico che molti chef usano su pesci e insalate per esaltare la freschezza del mare.
Paposcia
Il pescato locale è protagonista dalla prima all’ultima forchettata. Tra gli antipasti, la seppia alla brace, proposta da molti ristoranti, racconta il connubio perfetto tra sapore intenso di mare e fumosità del carbone aromatizzato d’incenso legnoso. Le pepate di cozze, da gustare sul trabucco o sulle terrazze affacciate, esplodono di sapore marino. Fra i crudi, i banchi spesso offrono polpi, ostriche e seppie in carpione o marinati, in abbinamento ideale a un calice di bianco fresco, magari di varietà greco o bombino tipiche del Gargano. La tipica zuppa dialettale, detta “ciambott”, è un insieme di pesce fresco – triglie, calamari, crostacei – in brodo leggero, condito con pomodoro, aglio e prezzemolo: una narrazione liquida della generosità del mare garganico. Lo spaghetto al sugo di seppie, coerente con la sua presenza affumicata sui fuochi, è un primo elegante e intenso, spesso impreziosito da bottarga o alette croccanti. Nei ristoranti affacciati sulla marina, spiccano anche paccheri al granchio blu e spaghetti ai ricci, piatti che privilegiano la stagionalità del mare.
Da terra giungono profumi e sapori di stagione. Sul Gargano si producono orecchiette, troccoli e strascinati, perfetti con cime di rapa, fave e cicorie, zuppe di legumi e verdure dell’orto, celebrando un patrimonio contadino che coesiste con la cucina di mare. La celebre “paposcia”, sorta di focaccia bianca croccante, rappresenta un classico snack delle strade, ripieno, calda e croccante, simbolo della gastronomia di strada del Gargano. Il Gargano è inoltre terra di caciocavallo podolico, dalla pasta compatta e sapore ricco, e di cacioricotta di latte caprino, utilizzati sia come alimento sacro nei piatti caldi, sia in insalate e contorni.
I dolci di Peschici raccontano con dolcezza storie di campagna e religiosità. Le cartellate (chiamate “Kulùstr” in dialetto locale) sono cialde fritte arrotolate e immerse nel vincotto o miele. Le ostie piene, biscotti alle mandorle, e i biscotti alle mandorle sono aromatizzati con scorze di agrumi, cannella e chiodi di garofano. Un’attenzione particolare meritano i Cosi duci, dolcetti in pasta frolla ripieni di fichi secchi, zucchero, mandorle e spezie, sagomati a mano e decorati, espressione della pasticceria locale più raffinata.
Un simbolo della cultura marinara locale è il trabocco, piattaforma da pesca costruita su pali in legno estesi sul mare. A Peschici ne esistono sette, tra i più antichi e affascinanti del Gargano. Oggi alcuni sono ristoranti strettamente legati alla pesca tradizionale: come il celebre Al Trabucco da Mimì, dove si arriva scendendo una scala rocciosa, e si cena deliziati da piatti di pescato fresco contemplando il mare all’orizzonte.
I ristoranti del centro, come Panini di Mare, propongono street food di pesce crudo: tonno, polpo, gamberi in panini gourmet, ma anche kebab di pesce, una sorpresa innovativa e divertente. Per chi preferisce un’esperienza didattica e curata, l’Enoteca N59 o ristoranti come Terramare offrono menu gourmet con abbinamenti enologici. Anche le pizzerie gourmet – “Santoro” o “Gli Artigiani Della Pizza” – sanno proporre la paposcia in versioni creative.
[foto copertina @Marcin Kadziolka/Shutterstock.com/solo uso editoriale]
Palermo è la quinta città italiana numero di per abitanti e quella che racchiude ...
Tra mura di pietra, vicoli lastricati e torri antiche, ci sono luoghi in Italia dove ...
Nelle valli soleggiate della Sicilia, dove il cielo incontra un mare di ulivi e ...
Quando il cielo inizia a tingersi di rosso al tramonto, in Umbria si accende una ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur