A sud-ovest della Sardegna, sull’isola di San Pietro, sorge Carloforte, un angolo d’Italia che conserva ancora intatte tradizioni marinare secolari. Tra le sue coste frastagliate e il blu profondo del mare, si trova uno dei pochi esempi di tonnara fissa ancora attive nel Mediterraneo: la celebre Tonnara di Carloforte. Qui, tra le Tacche Bianche e il promontorio settentrionale dell’isola, si staglia un complesso di edifici bianchi con dettagli in legno azzurro. È un luogo dove, da secoli, si intrecciano storie di pesca, fatica, passione e rispetto per il mare. La pesca del tonno rosso, o Thunnus Thynnus, viene praticata ancora oggi seguendo un sistema tradizionale che affonda le radici nella cultura araba. Si tratta della cosiddetta “tonnara fissa”, un metodo che permette di catturare i tonni durante la loro migrazione primaverile, tra aprile e giugno. Proprio in questo periodo, infatti, le carni risultano più grasse e saporite, perfette per realizzare specialità gastronomiche di altissima qualità.
La storia della Tonnara di Carloforte è legata alla figura del banchiere genovese Gerolamo Vivaldi, che nel 1654 ricevette dal Re di Spagna la gestione di tutte le tonnare della Sardegna. Da allora il sistema si è tramandato nei secoli, evolvendosi ma sempre nel rispetto delle tecniche originarie. Nel 1890 Pasquale Pastorino costruì un moderno stabilimento conserviero proprio sull’isola di San Pietro, ma dovette chiudere a causa della malaria. È solo nel 1960 che la storia riprende vigore grazie all’avvocato Salvatore Greco, impegnato nella difesa dell’ambiente e nella salvaguardia della pesca tradizionale. Oggi la famiglia Greco continua questa attività attraverso la Carloforte Tonnare PIAM srl, che ha ricevuto riconoscimenti importanti come le certificazioni ECOCREST e Friend of the Sea, a garanzia di una pesca sostenibile e di un prodotto di qualità superiore.
Il funzionamento della tonnara è rimasto quasi intatto nei secoli: dal porto di Carloforte salpano le tipiche imbarcazioni chiamate “Bastarde”, che posizionano le reti nel punto strategico del passaggio dei tonni. Le reti, chiamate “isola”, convogliano i pesci in un’area chiusa dove avviene la tradizionale “mattanza”. Anche la fase successiva alla pesca è strettamente legata alla storia: nello stabilimento a terra, oggi visitabile, si possono ancora osservare antichi macchinari per l’essiccazione e la cottura del tonno, come enormi pentole e autoclavi. Il prodotto finale, il celebre Tonno di Carloforte, viene lavorato e confezionato a pochissimi metri dal punto di pesca, mantenendo così freschezza e qualità costanti. Particolarmente apprezzata è la ventresca, la parte più pregiata del tonno, usata nei piatti più ricercati.
Visitare la Tonnara è solo uno dei motivi per esplorare Carloforte e l’isola di San Pietro. Ecco alcuni luoghi da non perdere:
Il centro storico di Carloforte: un dedalo di viuzze con case color pastello, piazzette e botteghe artigiane, dove respirare l’anima ligure dell’isola.
Le spiagge di La Caletta e Punta Nera: ideali per un tuffo nel mare cristallino.
Le grotte marine: escursioni in barca permettono di scoprire angoli nascosti tra rocce e insenature.
Il faro di Capo Sandalo: uno dei più suggestivi d’Italia, con vista panoramica sull’orizzonte del Mediterraneo.
Carloforte è anche famosa per il Girotonno, una manifestazione gastronomica internazionale che celebra proprio il tonno di corsa e la cucina a base di pesce, attirando chef e appassionati da tutto il mondo.
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