In Molise c’è la quinta cantina subacquea d’Italia: a 38 metri di profondità nel mare di Termoli nascono vini unici

Matteo Cicarelli  | 22 Set 2025

Il Molise è una regione in grado di sorprendere costantemente. Questa volta lo fa con un progetto innovativo, quasi unico. Infatti, nelle profondità dell’Adriatico, al largo della costa di Termoli, si nasconde un vero e proprio segreto enologico: Le Profondità, una cantina subacquea che, oltre a rappresentare un’innovazione tecnica, è anche un esperimento culturale e sensoriale. Questo progetto è stato sviluppato dalla startup Cobalto Srl, interamente al femminile e dedita alla ricerca e all’innovazione per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari attraverso tecniche sperimentali. Le due fondatrici sono Sandra Palombo e Lucia Criscolo. Questa realtà ha introdotto un elemento nuovo nella realizzazione del vino: il mare diventa parte integrante del terroir e contribuisce a creare un prodotto dal carattere unico. Il concetto tradizionale di affinamento viene ribaltato: l’ingrediente fondamentale diventa il mare, non più solo botti, acciaio o barrique, ma la temperatura costante, la pressione naturale delle profondità e il movimento delle correnti marine. In questo ambiente, le bottiglie si trasformano lentamente, acquisendo complessità e sfumature che difficilmente potrebbero svilupparsi altrove.

La Cantina Le Profondità: la storia di una realtà innovativa

La storia de Le Profondità inizia nel 2020 grazie all’incontro di due menti creative e appassionate: Sandra Palombo, imprenditrice con una lunga esperienza nel luxury food, e la sua amica Lucia Criscolo. Il loro desiderio è sempre stato quello di valorizzare il Molise e mostrare le sue unicità. Tutto ciò le ha portate a un’idea semplice, ma rivoluzionaria: affinare il vino nelle profondità del mare. Dopo tre anni di studi, ricerche e campagne sottomarine – durante le quali è stato persino rinvenuto un antico relitto di barca da pesca termolese – l’idea prende forma concreta. Nasce così la cantina Le Profondità. Anche il marchio è molto significativo perché è ispirato a Poseidone (il dio greco del mare) e al suo tridente. Questo simbolo assume un doppio significato e unisce terra e mare: da una parte rappresenta lo strumento del dio dei mari, dall’altra una forca, lo strumento contadino. Alle idee e alla conoscenza delle due fondatrici si è unita anche la sapienza di altre figure professionali come l’enologo Goffredo Agostini e partner quali la Marinucci Yachting, che hanno reso possibile l’affinamento distante 4,5 miglia dalla costa e a 38 metri di profondità. Alla base di tutto ciò c’è il desiderio di raccontare un territorio e di esaltare la tradizione attraverso l’utilizzo di tecniche all’avanguardia (ovvero innovare senza tradire l’autenticità), ponendo soprattutto molta attenzione alla sostenibilità. 

I vini

Le etichette di Le Profondità sono uniche e racchiudono un concetto innovativo, coniato dalle fondatrici: il “Merroir”. Questo termine, unione di “mare” e “terroir”, descrive perfettamente come l’ambiente marino influenzi il vino. Le condizioni dei fondali del mare di Termoli, come la temperatura costante di 15°C, l’assenza completa di luce, la pressione elevata e il movimento incessante dell’acqua creano una camera di affinamento ideale. La cantina realizza quattro vini, ognuno con un nome evocativo che richiama il mondo marino: 

    • Aplysia, una Falanghina del Molise DOC; 
    • Umbrella, Tintilia del Molise Rosato DOC; 
    • Turritella, Tintilia del Molise Rosso DOC; 
    • Cancellariidae, la linea premium dedicata alla Tintilia del Molise DOC, massima espressione del terroir locale.

La grandezza di questa realtà sta nell’attenzione a ogni dettaglio dalla selezione di uve biologiche al packaging ecologico, con etichette rimovibili e tappi speciali. Questi aspetti hanno permesso, nel corso del Vinitaly Design Award 2024, nella categoria “Innovazione nella comunicazione del prodotto”, di ottenere il titolo di migliore etichetta di vino rosso al mondo. Le Profondità non offre semplici degustazioni, ma percorsi sensoriali sul mare. Così si percepisce appieno che il vino non è solo una bevanda, ma il racconto di un territorio e la manifestazione concreta di un’idea rivoluzionaria.

Matteo Cicarelli
Matteo Cicarelli


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