Nel cuore del Molise, incastonato tra le verdi colline Mainarde che si affacciano sul Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ai sorge Scapoli, un borgo che sembra uscito da una fiaba. Qui, le antiche melodie della zampogna si intrecciano con i profumi avvolgenti della cucina tradizionale, creando un’armonia perfetta tra suoni e sapori. Passeggiando per i suoi vicoli stretti e lastricati, si percepisce un’atmosfera autentica, dove ogni angolo racconta storie di artigiani, pastori e cuochi che hanno reso questo luogo un tesoro nascosto tutto da scoprire.
Raviolo scapolese
Scapoli è internazionalmente riconosciuto come la patria della zampogna, un antico strumento musicale a fiato che affonda le sue radici nell’epoca romana. La tradizione della sua costruzione e del suo utilizzo è stata tramandata di generazione in generazione, rendendo il borgo un punto di riferimento per musicisti e appassionati. Il Museo Internazionale della Zampogna, ospitato nel suggestivo Palazzo Mancini, custodisce una ricca collezione di strumenti provenienti da diverse epoche e regioni, offrendo ai visitatori un viaggio affascinante nella storia della musica popolare.
Ogni anno, l’ultimo fine settimana di luglio, Scapoli celebra il Festival Internazionale della Zampogna, un evento che richiama artisti da tutto il mondo e trasforma le strade del borgo in un palcoscenico a cielo aperto.
Da non perdere Palazzo Marchesale e i panorami mozzafiato che spaziano dalla Mainarde ai loro paesi, come Castelnuovo Volturno.
Raviolo scapolese
Oltre alla musica, Scapoli vanta una tradizione culinaria che conquista il palato di chiunque vi si avventuri. Il protagonista indiscusso è il raviolo scapolese, un gigante della gastronomia locale. Questo raviolo, dalle dimensioni sorprendenti, è farcito con un ricco mix di salsiccia stagionata, carne macinata di manzo e maiale, pancetta, prosciutto, bietole, patate, parmigiano, scamorza affumicata e uova.
Il tutto è avvolto in una sfoglia sottile e condito con una salsa di pomodoro preparata con carne di capra, seguendo la ricetta tradizionale. Questo piatto, nato nell’Ottocento come soluzione ingegnosa in tempi di scarsità, è diventato un simbolo del paese, tanto da essere celebrato con una sagra dedicata durante il Carnevale.
Oltre al raviolo, la cucina di Scapoli offre altre delizie legate alla tradizione pastorale, come pecorino, ricotta di pecora e caciocavallo di mucca, senza dimenticare la zuppa di orapi (spinaci selvatici) e fagioli, e le carni alla brace.
[foto copertina@EnricoSpetrino/shutterstock/solo per uso editoriale]
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