In provincia di Lucca c’è un borgo che ti farà venire voglia di primavera: cosa vedere e mangiare nella cittadina a colori della Toscana

Claudia Giammatteo  | 26 Mag 2025

Dove la Toscana si fa più verde e il tempo rallenta: ecco a Castelnuovo di Garfagnana cosa vedere

C’è una Toscana che profuma di bosco, di farina di castagne e di primavera che bussa con discrezione, una Toscana fatta di borghi che sembrano usciti da una cartolina, ma che sono vivi, autentici, pieni di colori e tradizioni.

Castelnuovo di Garfagnana, incastonato tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano, è uno di quei luoghi che non si dimenticano facilmente. Qui, tra ponti in pietra, vicoli lastricati e torri medievali, la natura entra in paese senza chiedere permesso, e ogni stagione porta con sé un motivo per tornarci. Ma è in primavera che il borgo dà il meglio di sé: il verde esplode ovunque, i mercati si riempiono di prodotti locali e il profumo del pane appena sfornato si mescola a quello dell’erba tagliata nei campi.

Castelnuovo non è solo da vedere, ma da assaporare. Un luogo perfetto per chi ama camminare senza fretta, guardarsi intorno e mangiare bene, come solo in Toscana si sa fare.

Castelnuovo di Garfagnana: cosa non perdere assolutamente

Arrivare a Castelnuovo di Garfagnana è come entrare in un piccolo mondo dove il tempo ha imparato ad andare piano. Il centro storico, ben curato e raccolto, è un intreccio di strade acciottolate, case color pastello e botteghe che profumano di legno e formaggi stagionati.

Il cuore del borgo è dominato dalla Rocca Ariostesca, imponente fortezza medievale che deve il nome a Ludovico Ariosto, che fu governatore della Garfagnana nel Cinquecento. Salire fin lassù regala uno sguardo d’insieme sulla città e sulla valle, con le montagne sullo sfondo che sembrano disegnate. In futuro la Rocca ospiterà un polo museaale dedicato al poeta.

Tra le cose da vedere, non può mancare il Duomo dei Santi Pietro e Paolo, con la sua elegante facciata rinascimentale e interni che custodiscono vere opere d’arte; il Ponte della Madonna è una suggestiva passerella pedonale sull’antico corso del fiume Turrite, da attraversare lentamente, magari con una focaccina appena comprata dal fornaio del centro;

Il Teatro Alfieri, piccolo ma prezioso, cuore culturale della cittadina caratterizzata da vicoli, botteghe e animato dal mercato del giovedì mattina, dove contadini e allevatori portano formaggi, farro, miele, e quelle verdure che sanno ancora di orto vero.

Fuori dal centro, basta fare pochi passi per trovarsi immersi nel verde. Sentieri panoramici, vecchi mulini, borghi fantasma e castagneti secolari, come il sentiero dell’Ariosto, lungo quasi 6 chilometri, un percorso ad anello che parte dalla Rocca Ariostesca, attraversa il Ponte sulla Turrite Secca e prosegue al borgo di Torrette. Qui gli scavi archeologici hanno portato alla luce antiche terme.

Ecco cosa mangiare a Castelnuovo di Garfagnana

Zuppa di farro alla garfagnana

Chi arriva a Castelnuovo difficilmente riparte a stomaco vuoto. Perché qui la cucina è identità, memoria, racconto del territorio. E si comincia, naturalmente, con un prodotto simbolo della zona: il farro della Garfagnana IGP, base di zuppe calde e insalate primaverili, ma anche impiegato in timballi e polpette rustiche.

Poi ci sono i tordelli, la risposta garfagnina ai più noti tortelli toscani: pasta fatta a mano, ripiena di carne e aromi, condita con un sugo robusto e abbondante formaggio. Impossibile dire di no.

Da non perdere anche il pane di patate, morbido, fragrante, perfetto con un filo d’olio nuovo, i necci, crespelle di farina di castagne farcite con ricotta fresca, un dolce semplice che sa di merenda d’altri tempi; deliziosi i formaggi locali, come il pecorino e la ricotta affumicata, spesso prodotti ancora secondo tradizione nei piccoli caseifici di montagna;

E naturalmente, la birra artigianale e i vini delle colline lucchesi, che accompagnano con gusto ogni piatto.

 

[foto copertina@Eddy Galeotti/shutterstock/solo per uso editoriale]

Claudia Giammatteo
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