Ci sono territori che custodiscono piccoli tesori agricoli, nascosti tra le pieghe delle montagne e delle tradizioni contadine. Luoghi dove il tempo sembra rallentare e dove la terra, aspra ma generosa, regala prodotti unici per sapore e storia. È il caso delle valli del Piemonte, scenari silenziosi e suggestivi che sanno incantare non solo con paesaggi mozzafiato, ma anche con sapori autentici. In questi angoli di natura, le patate di montagna non sono solo un ingrediente, ma una vera e propria cultura del gusto. E tra le valli più sorprendenti, ce n’è una che potrebbe suonare familiare per altri motivi: Sperlonga. Non quella laziale, affacciata sul mare, ma una minuscola frazione montana incastonata nel cuore piemontese, dove l’altitudine, il microclima e il saper fare dei coltivatori creano l’ambiente perfetto per una delle migliori produzioni di patate di tutta la regione.
Le valli alpine del Piemonte sono da sempre terreno fertile per colture rustiche e nutrienti, in particolare per la patata. Qui, tra le altitudini che superano i mille metri, nascono varietà rare e dal gusto deciso. Le patate di montagna si trovano in diverse valli: la Val Varaita, la Valle Maira, l’Alta Valle di Susa, e la meno conosciuta ma sorprendente Valle di Sperlonga, nel territorio del comune di Cesana Torinese. Quest’ultima, poco nota al grande pubblico, è una gemma nascosta tra i boschi di larici e le distese erbose punteggiate di orti.
È proprio in questa valle, grazie alla forte escursione termica tra il giorno e la notte e alla purezza delle acque, che le patate assumono un profilo organolettico davvero particolare. Il suolo drenante, ricco di minerali, e il lavoro meticoloso dei piccoli produttori rendono la zona un vero paradiso per gli appassionati di prodotti di montagna autentici e genuini.
Cosa distingue una vera patata di montagna piemontese? La buccia spesso è più spessa e ruvida, ma custodisce una polpa soda, profumata, che tiene la cottura senza sfaldarsi. Il sapore è più pieno, quasi nocciolato, con leggere note terrose che ne raccontano l’origine. Tra le varietà coltivate si trovano la Quarantina bianca, perfetta per gnocchi e purè, o la Blu di Francia, dalla buccia violacea e sorprendentemente ricca di antiossidanti.
A Sperlonga, la patata è protagonista di piatti antichi, come la tartiflette valdese (una sorta di gratin con formaggi locali e cipolle), o la frittura montanara, dove le patate vengono affettate sottili e fritte nel burro chiarificato d’alpeggio, una vera delizia da accompagnare con salumi e tome stagionate.
Negli ultimi anni, alcuni chef stellati piemontesi hanno riscoperto queste patate nelle loro cucine, celebrandone la versatilità e la profondità di gusto. Un prodotto umile, sì, ma che sa raccontare – al primo assaggio – la storia antica e orgogliosa di queste valli. Ovviamente, questa varietà è perfetta anche per preparare la classiche patate al forno, semplici ma immancabili in ogni casa!
[foto copertina@Framarzo/shutterstock/solo per uso editoriale]
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