Stando alle ultime rilevazioni, sono 83 i comuni siciliani che il 19 marzo si vestono a festa per celebrare San Giuseppe. Un numero esorbitante che gli è valso il ‘record’ di santo più venerato in Sicilia.
Il 19 marzo in Sicilia è dunque molto più della semplice festa del papà: è una giornata quasi di festa nazionale, in occasione della quale cittadine e borghi dell’isola più grande del Mediterraneo si vestono a festa con appuntamenti religiosi (e non).
In una terra come la Sicilia, che della gastronomia ha fatto uno dei suoi punti di forza e che vanta una cucina tra le più variegate, ricche e riconoscibili d’Italia, poteva mancare un dolce tipico di San Giuseppe?
Sono così buone e piacciono a tutti, tanto che negli ultimi tempi puoi assaporarle tutto l’anno in Sicilia e non solo nel periodo di San Giuseppe. È del resto impossibile resistere a questi dolci fritti, di dimensioni generose e farcite con un ripieno simile a quello dei classici cannoli siciliani.
Le sfince sono anch’esse un’esplosione di sapore, dato dal felice incontro tra crema di ricotta di pecora e gocce di cioccolato. Come se tutto questo non fosse già abbastanza, il tutto viene guarnito con ciliegine, scorzette di arancia candite e una granella di pistacchi in superficie.
A Palermo la festa del 19 marzo ha tutto il sapore delle sfince, delle delizie che solo a guardarle fanno venire l’acquolina in bocca. Si ritrovano nelle pasticcerie del capoluogo siciliano in particolare e in generale in ogni angolo della Sicilia occidentale, dove sono peraltro chiamate con nomi diversi ma simili. Qualcuno le chiama sfinci, altri sfingi e altrove sono note persino come spingi, ma ciò che non cambia è la loro golosa bontà.
A questo punto della lettura potrebbe esserti venuta già una gran voglia di assaggiare una sfincia di San Giuseppe. In caso contrario, a convincerti definitivamente sarà la consistenza di questo tipico dolce siciliano, soffice e alveolata. Come il nome che porta.
Il termine sfincia pare che derivi dal latino spongia e dal greco spongos, spugna. Una traduzione che ben si adatta all’impasto della sfincia palermitana fatto di farina, uova e strutto. Fritto in abbondante olio (o addirittura nello strutto), ricorda proprio la consistenza di una spugna.
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Come accennato, le sfince affollano banchi e vetrine di pasticcerie, bar e forni palermitani praticamente tutto l’anno. Ogni stagione, ogni momento e ogni posto è allora buono per gustare questa specialità che va ormai ben oltre la festività di San Giuseppe.
Se vuoi segnarti un indirizzo dove andare assolutamente a Palermo per gustare una sfincia d’autore, l’Antico Caffè Spinnato è sempre una garanzia. Siamo al numero 107 di Via Principe di Belmonte, e qui le sfince si fanno ancora… come tradizione (siciliana) comanda.
Viale Lazio ‘rilancia’ con la Pasticceria Mokador al numero 59 a Palermo. Qui i dolci della tradizione sono una cosa molto seria, e non poteva di certo mancare una tradizionale sfincia di San Giuseppe sul suo (nutrito!) banco di specialità!
[foto copertina @foto Jerome LABOUYRIE/Shutterstock.com – solo uso editoriale]
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