L’estate sta volgendo al termine; proprio in questo momento è necessario godere appieno degli ultimi sprazzi di relax. Il desiderio di molti, prima di rituffarsi nella frenesia quotidiana, è quello di poter rallentare il tempo. In Toscana, soprattutto, nel Chianti Senese gli attimi si dilatano grazie ai panorami che sembrano dipinti e al silenzio rotto solo dal fruscio dei rami. In questo territorio, abbracciato dalle colline e accarezzato dal vento che porta con sé il profumo di vino, nella zona di Castelnuovo Berardenga, sorge Castel Monastero. Non è un hotel, ma qualcosa di più: un pezzo di storia che mantiene vive le tracce del suo passato.
[Foto account facebook Castel Monastero @Castel Monastero, Tuscan Retreat & Spa/ Facebook]
Varcare il cancello di Castel Monastero è come immergersi all’interno di un libro di storia. Questa struttura è nata come monastero benedettino nell’XI secolo. Poi per secoli è stato un convento di monache e successivamente, dopo essere stato acquistato dalla nobile famiglia Chigi Saracini, è diventato una villa di campagna, luogo deputato a celebrare il rito della caccia e a raccogliere i frutti della vigna interna ai territori del Castello. Oggi, dopo un attento restauro che ne ha preservato l’anima, è diventato un resort di charme che fa del suo passato il suo punto di forza. La struttura è di proprietà del Gruppo Marcegaglia, che ne ha preservato lo spirito e l’identità, affidandone la direzione a Graziella Arba. Il piccolo borgo si sviluppa intorno a una piazzetta, dalla quale partono i vicoletti, che concedono scorci suggestivi sulle verdi colline del Chianti. Le antiche mura ospitano 74 camere e suite, oltre a una villa indipendente, tutte distribuite negli edifici originari e arredate con uno stile che rispetta la tradizione: pavimenti in cotto, travi a vista e soffitti a volta. Qui, ci si viene per rilassarsi e immergersi nelle piscine della spa, circondati da un’atmosfera di totale relax.
[Foto account facebook Castel Monastero @Castel Monastero, Tuscan Retreat & Spa/ Facebook]
Il cuore pulsante dell’esperienza, però, è la tavola. La Toscana offre materie prime incredibili e una lunga tradizione enogastronomica; Castel Monastero non è da meno. La sua anima gastronomica si divide in due: una più creativa e gourmet e l’altra più legata alla tradizione. Contrada è il ristorante gourmet, che ha ottenuto una stella Michelin. I piatti proposti sono creativi e sperimentali, tutti realizzati dallo chef Davide Canella. Da provare la quaglia con foie gras o il fusillo all’ortica e scampo crudo, spolverati con peperone crusco essiccato. Il lato più tradizionale è rappresentato dalla trattoria del borgo: La Cantina. Qui, l’atmosfera cambia radicalmente, si scende in quelle che un tempo erano le cantine medievali. L’ambiente è caldo e genuino, ma soprattutto in tavola arrivano i piatti tipici delle nonne, quelli ricchi di gusto. Non mancano pasta fatta a mano, zuppe robuste come la ribollita, tagli di carne alla griglia, salumi e formaggi di produttori locali. I ristoranti di Castel Monastero sono due, ma hanno una filosofia comune: il rispetto per la materia prima e per la storia gastronomica di questa regione.
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