Quando si parla di Trentino, il nostro immaginario ci rimanda immediatamente a verdi pascoli, vette maestose e malghe tradizionali con una storia antica nella trasformazione dei latticini e formaggi. Ma non tutti sanno che nel cuore del Trentino si cela una tradizione dolciaria di rara bellezza e bontà: il budino del prete, conosciuto anche come la versione dolce della rosada.
Latte fresco e mandorle
Questo dolce, meno noto rispetto ai classici della pasticceria italiana, è una perla gastronomica della regione che merita di essere scoperta, apprezzata..e gustata!. Con la sua texture cremosa e il sapore delicato, il Budino del Prete è un viaggio nella storia e nella cultura culinaria trentina, un patrimonio di sapori che conserva l’essenza di questa terra straordinaria.
Il budino del prete oltre ad essere un ottimo dolce di facile preparazione, è un simbolo dell’ospitalità e della ricchezza culinaria trentina. Preparato con ingredienti semplici ma di prima qualità, come il latte fresco delle malghe locali, zucchero e mandorle, questo dolce sorprende per la sua consistenza morbida e per il gusto avvolgente, dove ogni boccone sembra raccontare una storia antica, fatta di sapori autentici e amore per la terra.
budino alle mandorle
Healthy breakfast. Banana almond smoothie with cinnamon and oat flakes and coconut milk in glass jars
Sebbene le origini precise della sua ricetta siano avvolte nel mistero, il budino del prete o rosada si è tramandata di generazione in generazione, conquistando nel tempo un posto d’onore nelle tavole festive e nei momenti di condivisione, diventando un simbolo di festa, convivialità e tradizione familiare. Probabilmente come molti dei dolci appartenenti alla tradizione culinaria italiana, anche la rosada o budino del prete nasce come come modo per utilizzare gli ingredienti disponibili quotidianamente quali uova, latte e mandorle, per essere preparato soprattutto in occasioni speciali o come gesto di ospitalità.
La storia del budino del prete è un viaggio attraverso le tradizioni delle famiglie trentine, un racconto di come la cucina abbia saputo evolversi mantenendo saldo il legame con le sue origini. Questo dolce, con la sua capacità di unire semplicità e ricchezza di sapori, è un testimone della creatività e della passione di cuochi che hanno saputo trasformare ingredienti quotidiani in una creazione straordinaria che possiamo ancora oggi facilmente replicare e assaggiare. Celebrare il budino del prete significa quindi non solo godere di un dessert eccezionale ma anche immergersi in un pezzo vivente della cultura e della tradizione del Trentino, un’esperienza sensoriale che va oltre il gusto per toccare il cuore e l’anima.
budino del prete o rosada
Per la preparazione del budino del prete o rosada, ci affidiamo alla ricetta del rinomato Chef Maurizio Santin, così da preparare un dolce che benché non sia tra i più noti della tradizione italiana, garantisce un connubio perfetto di texture e sapori che dona quella consistenza unica che lo distingue, un leggero contrasto tra il morbido e il granuloso che incanta il palato.
300g di mandorle
120g di zucchero
400g di latte
6 uova
3 cucchiai di zucchero (per il caramello)
Iniziate ponendo i 3 cucchiai di zucchero in un pentolino su fuoco medio. Lasciate che lo zucchero si caramelli lentamente, mescolando di tanto in tanto, fino a ottenere un colore dorato ambrato. Una volta pronto, versate il caramello caldo sul fondo e lungo le pareti di uno stampo da budino, muovendo rapidamente lo stampo per ricoprirlo in modo uniforme con uno strato sottile di caramello.
Procedete tagliando grossolanamente le mandorle pelate. Mettetele in una padella assieme ai 120g di zucchero, mescolando continuamente, fino a quando non saranno ben tostate e lo zucchero si sarà sciolto, amalgamandosi perfettamente alle mandorle.
In una ciotola capiente, rompete le uova e sbattetele energicamente con una frusta. Incorporate gradualmente il latte e le mandorle tostate, mescolando bene per amalgamare tutti gli ingredienti.
Versate il composto ottenuto nello stampo precedentemente caramellato. Preparate un bagnomaria in forno, posizionando lo stampo in una teglia più grande riempita con acqua calda, e cuocete a 180°C per circa un’ora, o fino a quando il budino non risulta ben cotto e dorato in superficie.
Una volta cotto, è essenziale lasciare raffreddare il budino prima di tentare di sformarlo. Questo passaggio garantisce che il budino si compatti e non si rompa durante lo sformo.
Seguendo questi passaggi, potrete realizzare un autentico budino del prete trentino, un dolce che saprà stupire i vostri ospiti con la sua semplicità. Per un abbinamento perfetto, potete servire il budino del prete o rosada con un ottimo Vin Santo con note di frutta secca, miele e spezie o con un altrettanto delizioso Passito di Pantelleria, con le sue note di albicocca, miele e agrumi.
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