In Umbria fanno dei vini d’eccellenza, e il Rosso di Montefalco è uno di quelli assolutamente da assaggiare

Manuela Titta  | 02 Mar 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

Andiamo in Umbria, esattamente a Montefalco, un affascinante comune di questa splendida regione del centro Italia. Posizionato su una collina della pianura umbra, Montefalco è circondato da vigneti, oliveti e campi coltivati, con una vista panoramica sulla valle del fiume Topino. La sua storia antica risale all’epoca romana, nel XII secolo si hanno già notizie del castrum Cocoroni e nel secolo successivo il nome si trasforma in Montefalco, in omaggio a Federico II, che era un appassionato di caccia con il falco pellegrino. 

La grande bellezza 

Le specialità enogastronomiche di questa regione sono ben note: storia e tradizione non si rispecchiano solo nelle bellezze artistiche ed architettoniche, ma le troviamo anche a tavola. Il bagaglio dei secoli passati ci lascia in eredità un vissuto che si snoda attraverso le città, la cui urbanistica incanta e attira visitatori da tutto il mondo. Visitare l’Umbria significa fare il pieno di emozioni, riempire testa e cuore di esperienze che ci trascinano in una dimensione senza tempo, un viaggio fisico e spirituale pieno di stupore.  

Enogastronomia, uno dei simboli indiscussi dell’Umbria

Montefalco porta in dote tutte le caratteristiche dell’Umbria: bellezza paesaggistica, cultura, arte ed eccellenze enogastronomiche. Il nome della città è indissolubilmente legato al vino ed il motivo è molto semplice: qui c’è il Sagrantino, uno straordinario vitigno autoctono dal gran carattere, che nel corso degli ultimi decenni ha conquistato tutti. I vitigni autoctoni sono ambasciatori del territorio, dove l’uomo ha saputo valorizzare un patrimonio legato alla biodiversità: lavorare su questo significa ottenere dei vini che presentano tutta l’identità in un solo bicchiere, con uno straordinario concentrato di profumi e di sapori.

Nel cuore dell’Umbria

La DOC Montefalco ricade in provincia di Perugia, siamo proprio nella parte centrale dell’Umbria: la zona di produzione comprende comuni famosi come Bevagna, un territorio non molto grande, caratterizzato da rilievi collinari e paesaggi che digradano dolcemente. Abbiamo una pendenza variabile, come anche l’esposizione e questo si traduce in un assortimento di microclimi. Tutti questi elementi sono ciò che vanno a determinare il risultato finale perché il vino che verseremo a tavola porta con sé tutte queste caratteristiche. 

Il Sagrantino

Questo vitigno si coltivava in zona Montefalco già nel medioevo, infatti le prime notizie sono  dell’anno 1100: si narra che venga dall’Asia minore e che sia stato portato qui dai frati francescani. Il legame con la comunità religiosa è evidente anche dal nome e sicuramente trovava impiego nelle funzioni religiose. Dagli anni ‘90 questo vitigno ha trovato la strada per raggiungere il meritato successo: dotato di gran carattere, il Sagrantino è protagonista del Montefalco Rosso insieme al Sangiovese, grazie alla sapiente mano degli enologi che hanno saputo bilanciare questi due grandi vitigni a bacca nera. 

Uno strepitoso blend  

Sangiovese dal 60% al 70% e Sagrantino dal 10 al 15%: questo è il segreto del Montefalco Rosso DOC, un vino di cui non si può fare a meno perché è particolarmente piacevole ed equilibrato. Con il suo colore rosso rubino dalle sfumature violacee, risulta intenso e brillante. Al naso sentiamo la frutta matura, un odore caratteristico che persiste, con sentori di frutti di bosco, ma anche di vaniglia data dalla permanenza in legno. All’assaggio si presenta con un sapore asciutto, leggermente tannico e con un buon corpo. Questo vino può essere immesso sul mercato dopo almeno 18 mesi di affinamento, per il Riserva almeno 30 mesi, di cui 12 in botti di legno. 

Abbinamenti

Il Montefalco Rosso è un vino piuttosto versatile e, chiaramente, l’abbinamento migliore è con la carne: non dimentichiamo che siamo in Umbria, terra dove la selvaggina rappresenta uno degli ingredienti principali. Possiamo quindi scegliere un ottimo secondo piatto, tra carne rossa, cacciagione, selvaggina, con cotture alla brace o lunghe preparazioni. Vanno bene anche i primi piatti con un condimento di carne, un sugo di cinghiale potrebbe rappresentare la giusta scelta. Sui formaggi stagionati l’abbinamento è del tutto personale, ma sicuramente il Montefalco Rosso si sposa bene con i prodotti locali: c’è l’imbarazzo della scelta tra le varie tipologie di Pecorino, da quello di fossa Umbro, a quello con tartufo bianco e nero, dal pecorino coi fichi, a quello stagionato in cenere, al pregiato pecorino con vino.

Un appuntamento imperdibile

Montefalco è protagonista di eventi culturali ed enogastronomici durante tutto l’anno, ma a settembre c’è la “Festa della Vendemmia“, occasione in cui si celebra la raccolta dell’uva: è il momento giusto per tuffarsi nelle bellezze di questo luogo e dedicarsi alle degustazioni dei vini e delle tipicità gastronomiche.

Manuela Titta
Manuela Titta

Manuela Titta, cuoca per passione, gastronomo di professione e sommelier per vocazione



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