Villa Feltrinelli è un sogno in pietra rosa a filo d’acqua: costruita nel 1892 come residenza di villeggiatura della famiglia Feltrinelli, la villa ha accumulato un’aura di leggenda – ha ospitato Mussolini durante i suoi ultimi mesi –, è caduta in abbandono per poi rinascere, impeccabilmente restaurata, come Grand Hotel di grande lusso.
Oggi la tenuta è un rifugio esclusivo con solo 20 camere, immerso in un parco secolare di limoni, ulivi e cipressi che digradano delicatamente verso il lago. Il ristorante, cuore pulsante dell’esperienza, è sospeso tra la veranda affacciata sull’acqua e salette intime, dove il silenzio è interrotto soltanto dal canto delle onde e dal fruscio della brezza: un contesto che trasforma ogni pasto in un capitolo di bellezza e poesia. Qui la ristorazione non è più servizio, ma esperienza di vita – raffinata, indimenticabile, senza tempo.
Villa Feltrinelli a Gargnano
Alla guida dei fornelli c’è Stefano Baiocco, chef marchigiano figlio di una formazione stellare: da Enoteca Pinchiorri con Ducasse e Gagnaire, da el Bulli con gli Adrià, dai Roca a Mugaritz, fino al Giappone nei templi Ryugin e Kikunoi. Dal 2004 Baiocco ha trasformato Villa Feltrinelli, guadagnando la prima stella nel 2007, la seconda nel 2013 e l’ingresso nelle “Les Grandes Tables du Monde” nel 2017. La sua è una cucina “tailor-made for dreamers”, fatta di un tasting menu unico da 8 portate al costo di 280 € (escluse bevande, con +10 % di servizio). Il menu “100 % Baiocco” è un susseguirsi di emozioni: delicatezze di lago, terra, erbe spontanee, note agrumate e proposte vegetariane estrose.
Si passa da canapè serviti a riva, sotto cieli tersi, alle portate principali in terrazza o nella sala interna. Eccone alcune assolutamente da provare! Spaghetti caffè e limone di mare: l’intreccio perfetto tra amaro e iodio, un signature che sorprende per eleganza e coraggio gustativo. Il piatto dell’orto: burdock, ciliegie selvatiche, luppolo e rampion, abbinati a vinaigrette e romesco; un inno alla freschezza vegetale e alla forma artistica. Passatelli con piccione e brodo di liquirizia, raviolo di avocado arrosto in ceviche di baccello, melanzana con gelato all’origano: sequenze che giocano su contrasti sofisticati ed empatici. Il menu segue un crescendo di stimoli – dall’acido al piccante, dal dolce al salato – orchestrati con filigrana tecnica, leggerezza e un senso visivo impeccabile.
A Palazzo Feltrinelli si propone l’esperienza wine pairing su misura: vini bianchi del Garda e dell’Alto Adige, bollicine di pregio, rossi strutturati e reperti nazionali, selezionati per dialogare con la delicatezza e la complessità del tasting. In alternativa, è disponibile anche un pairing “bistrot” più snello. Il personale di sala ormai conosce ogni portata e sa valorizzarne l’essenza senza snaturarla.
Villa Feltrinelli a Gargnano
Il servizio comincia con un aperitivo sul pontile, tra magnolie e riflessi di tramonto, poi prosegue sotto una pergola da sogno: tavoli bianchi, lume di candela, floreali che profumano l’aria. Al calar della sera, l’impiattamento diventa un atto sacro e la vista sul lago un teatro naturale. Gli esterni, i saloni interni con legni pregiati e vetrate d’epoca, restituiscono un equilibrio tra sontuosità discreta e charme retrò. Solo 20 ospiti a cena per garantire un ritmo cadenzato, elegante, senza fretta. Il personale bilancia professionalità e calore, con consigli puntuali e attenzione agli ospiti anche in dettaglio. Gli spazi sono accessibili e pensati per offrire privacy, compresi i bagni gender-neutral.
Sostenibilità: Villa Feltrinelli predilige l’uso di erbe del giardino, agrumi della tenuta, prodotti stagionali e a filiera controllata: assaggi di territorio che diventano manifesto ambientale. In hotel troviamo ancora la piscina, la spa Tata Harper, la navetta Riva, ma è il ristorante che funge da cuore pulsante di eleganza etica.
Villa Feltrinelli a Gargnano è il punto di arrivo di un percorso tra storia, cucina d’autore e panorama da sogno: ogni visita si tramuta in un capitolo da custodire, ogni sapore diventa ricordo. Un indirizzo imprescindibile per chi ama raccontare la propria vita attraverso i piatti – e vuole farlo con la firma di un interprete gastronomico tra i più raffinati d’Italia.
[foto copertina @Sergey Tsvetkov/Shutterstock.com/solo uso editoriale]
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