In Valle d’Aosta c’è un borgo-fortezza tra i più belli d’Italia: ecco qual è, cosa vedere e cosa mangiare

Marianna Di Pilla  | 24 Lug 2024
Cosa vedere e cosa mangiare a Bard

Un borgo piccolissimo, così piccolo da contare meno di 200 abitanti. Eppure nelle sue minuscole dimensioni Bard riesce lo stesso ad essere una grande bellezza. Sarà anche per la Fortezza di Bard che lo domina dall’alto, e che conferisce a tutto il borgo una certa, irresistibile maestosità.

La storia del borgo

Il nome di Bard sembrerebbe derivare dal celtico bar ovvero roccia, luogo fortificato e non come molti pesano dal francese bar ovvero barbo, il pesce d’acqua dolce sullo stemma dei signori del luogo.

La storia di questo borgo si fa risalire al XI secolo quando Ottone di Brad fece costruire un castello sul promontorio che era molto utile per la posizione strategica per poter imporre un pedaggio ai viandanti.

Il primo documento che rivela la presenza del castello dei Bard risale al 1034. Solo nel 1242 il castello fu trasformato in fortezza dopo che la rocca fu espugnata da Amedeo IV di Savoia. Nel 1800 il borgo cade nelle mani dei francesi e viene raso al suolo per ordine di Napoleone, per poi essere ricostruito per volere di Carlo Felice nel 1838 come forte anti francese. Questa volta il forte fu costruito con l’obiettivo di resistere ad un lungo assedio, i magazzini del forte erano infatti stati progettati per resistere a tre mesi d’assedio. Nel 1975 il Forte non è più di alcuna utilità per il demanio militare, che lo cede alla Regione Valle d’Aosta.

Cosa fare e cosa vedere a Bard e dintorni

Bard

Il simbolo indiscusso di Bard è il suo forte, una maestosa fortezza che sorge su un promontorio roccioso e domina l’intera vallata. Costruito nel XIX secolo su precedenti fortificazioni medievali, il Forte di Bard è uno dei complessi fortificati meglio conservati d’Italia.

Oggi il forte ospita il Museo delle Alpi, un percorso espositivo che racconta la storia, la geografia e la cultura delle Alpi attraverso installazioni multimediali e interattive.

Il forte è anche sede di mostre temporanee di arte, fotografia e storia, e ospita inoltre eventi culturali e spettacoli. La visita al forte include anche l’accesso ai camminamenti di ronda e alle terrazze panoramiche, che offrono viste spettacolari sulla valle e sulle Alpi intorno.

Il borgo di Bard che si distende ai piedi della fortezza è un autentico gioiello medievale, dove si ammirano  edifici storici ben conservati tra cui la Casa della Meridiana, un’antica dimora nobiliare con un’affascinante facciata affrescata. Il borgo ospita anche la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, una chiesa barocca con un bellissimo altare in legno intagliato.

Bard è un perfetto punto di partenza anche per chi vuole concedersi una piacevole passeggiata alla scoperta dei dintorni. Per chi volesse invece allontanarsi ci sono Albard, con alcune abitazioni di origine medievale o Crous con pochissime case in pietra immerse tra i castagni. Per gli amanti della storia antica la strada romana di Donnas, scavata nella roccia. Insomma ce n’è davvero per tutti i gusti, si passa dai boschi di castagni alle foreste di conifere fino alle praterie  d’alta quota ai ghiacciai e alle imponenti pareti di roccia.

Cosa mangiare di tipico a Bard

Bard, Valle d'Aosta
Bard, Valle d’Aosta

La cucina di Bard e della Valle d’Aosta è ricca di sapori autentici e ingredienti genuini. Tra i piatti tipici spiccano la fonduta valdostana, preparata con il formaggio fontina, e la polenta concia, arricchita con burro e formaggi locali.

Bard è anche famosa per i suoi prodotti tipici, tra cui i formaggi, i salumi e il miele. La fontina, un formaggio DOP prodotto esclusivamente in Valle d’Aosta, è uno dei simboli della tradizione casearia locale. Altri prodotti da non perdere sono il lardo di Arnad, un prelibato salume stagionato, e i vini locali, come il Blanc de Morgex et de La Salle e il Torrette.

Ci sono inoltre due ricette che sono immancabili durante ricorrenze e feste: le fiuor di cousse e le e paste ad melia. La prima ricetta e a base di fiori di zucca ripieni e cotti al forno, la seconda invece è la paste di meliga preparate con fatina di mais. Secondo la tradizione questa ricetta fu introdotto dal conte Nicole intorno alla metà del XVIII secolo.

Immancabile a Natale invece le bœuf de Noël, ovvero una tazza di brodo bollente con cui ci si riscalda dopo la messa di mezzanotte. Non manca un ottimo vino, un prelibato cru il vino dei rocchi di Bard prodotto in una stretta lingua di terra e su alcuni terrazzamenti sul ciglio della strada romana. Questo vino è un rosso caratterizzato da un colore brillante tendente al granata, dal profumo mandorlato, di vitigno Nebbiolo che può raggiungere i 12 gradi, giustamente famoso già nell’antichità.

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Marianna Di Pilla
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