Tre frati per una sola cucina: le golose Ricette del convento saranno la vera novità della tua tavola

Francesco Garbo  | 04 Feb 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti

“Questo passa il convento” un’espressione che significa in altre parole, accontentarci di quello che c’è. Facile accontentarsi però se nel convento si preparano deliziosi manicaretti grazie a ricette antiche che fanno rivivere pietanze quasi dimenticate per poter assaggiare i sapori e i gusti di una volta. Le Ricette del convento è un programma che va in onda su Food Network (canale 33) che grazie a tre simpatici frati, Don Salvatore, Don Anselmo e Don Riccardo, propone ricette molto particolari. Ho raggiunto Don Anselmo al telefono per farmi raccontare come nasce questo progetto e cosa possiamo trovare sul loro libro pubblicato dalla editrice Cairo, in vendita a partire dal 31 ottobre.

La riscoperta di antiche ricette

“I protagonisti dell’operazione di cui diremo sono tre monaci. Parliamo di ricette che sono state concretizzate nell’Abbazia di San Martino delle Scale che si trova a 10km da Palermo e 8 km da Monreale,.Chi sono questi tre monaci? Abbiamo il cuoco Don Salvatore Pellegrino, che prima di diventare frate ha studiato all’alberghiero, poi c’è Don Riccardo di Monreale e poi ci sono io Don Anselmo Lipari, nato nel  1944 ad Alcamo ma vivo in questa abazia da quando ho 12 anni.”

“Tutto nasce grazie a Tiziana Martinengo che è venuta nella nostra zona a realizzare delle riprese. Incuriosita della nostra realtà, Tiziana ha parlato con il nostro abate per dare vita a un progetto che potesse ricostruire le ricette appartenute ai monasteri, un vero e proprio patrimonio di natura spirituale e umana ma anche culinaria.”

“Non era il nostro mestiere e non eravamo abituati a stare davanti una telecamera ma ricetta dopo ricetta abbiamo imparato. Tutto è iniziato nel 2022 e abbiamo registrato per 4 settimane e appena sono andate in onda siamo stati ben accolti dalle famiglie che ci hanno scritto molti commenti positivi, ci hanno detto che le nostre ricette trasmettono calma e accoglienza. Così come le video ricette, anche il nostro libro ha la grande pretesa di focalizzare la peculiarità della ricetta, coglierne l’anima stessa. Dietro le ricette c’è un grandissimo lavoro di ricerca, svolto in collaborazione con Giorgia Vaccari e Don Salvatore Pellegrino che hanno ricostruito e rielaborato ricette che fanno riferimento a quell’enorme patrimonio che i monasteri hanno realizzato nel corso dei secoli.”

Da sempre i monasteri sono stati luoghi ricchi di cultura culinaria, un km0 ante litteram. Come mi racconta Don Anselmo infatti molti monasteri ad esempio avevano la peschiera e avevano sempre a disposizione pesce fresco mentre altri, come il nostro, avevano delle tonnare.

Le migliori ricette del libro

Potremmo ricordare una ricetta, per esempio come quella dei bucatini alla contadina, spezzati e conditi con salsiccia ricotta e pepe oppure ricordare le conchiglie con fagioli e salsiccia e fusilli piccanti con le melanzane. Poi gli arrosti o l’agnello all’origano. Da non dimenticare, noi ci teniamo molto, lo stinco con la birra. La birra è di nostra proprietà, una birra scura e una birra bionda, la scura in una rassegna nazionale ha vinto il primo premio a Bergamo nel 2011.”

“La gente ha gradito tantissimo queste ricette, abbiamo ricevuto un mare di lettere e messaggi, non solo hanno accolto la ricetta ama anche noi come persone di famiglia.  Come nel caso del nostro Riccardo, assaggiatore con ugola d’oro, che prima di assaggiare cantava “aggiungi un posto a tavola” come invito ad aprire il cuore alla gente e a condividere e a far diventare la ricetta luogo di accoglienza di dialogo, una tavola vista come un luogo dove si nutre il corpo ma si pensa anche a qualcosa di più nobile, lo stare insieme e gustare insieme il piatto presentato, La ricetta diventa occasione per promozione umana per cogliere valori religiosi e spirituali per condividere il cibo che diventa frutto di fantasia di impegno e di lavoro.”

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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