Val d'Orcia Itinerari

Itinerari in Val d’Orcia per qualche giorno fuori porta

Fabrizio Capecelatro  | 16 Dic 2021  | Tempo di lettura: 4 minuti

All’insegna dello slow travel un percorso per qualche giorno fuori porta nel cuore della Toscana in Val d’Orcia, antico territorio della Repubblica Senese a sud della città verso i confini con il Lazio. Tutto in Val d’Orcia è bello. Ai nostri occhi si apriranno dei paesaggi naturali meravigliosi modellati nei secoli dall’uomo con mano sapiente, fino a creare un ambiente unico che raggiunge la perfezione dell’armonia. Non a caso la Val d’Orcia è stata dichiarata Patrimonio dell’Unesco per il fatto di costituire, citiamo, “un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un’immagine esteticamente gradevole”. In realtà è ben più che esteticamente gradevole, è un meraviglioso esempio di come potrebbe e dovrebbe essere anche adesso e in futuro la nostra relazione con la natura.

Pronti a immergervi in diversi itinerari per qualche giorno fuori porta in Val d’Orcia? Sono cinque i comuni che fanno parte del Parco della Val d’Orcia: Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia e Montalcino. Partiamo da quest’ultimo.

Montalcino

Montalcino è celebre per essere la patria di uno dei migliori vini del mondo, il famoso Brunello e sicuramente da non perdere è qualche degustazione in una delle molte cantine dei più famosi produttori di questo rosso nettare che aprono le loro porte nelle stradine dell’incantevole centro storico del paese. Questo è racchiuso da una possente cinta muraria e dominato dall’antico castello, assolutamente da visitare: dal paese e dal castello la vista si apre sul vastissimo panorama della Val d’Orcia con le sue linee sinuose di colline punteggiate da cipressi e antichi casali dipietra.

I cipressi di San Quirico d’Orcia

Anche se è uno dei luoghi più fotografati della Toscana, vale senz’altro la pena fermarsi nel punto giusto per ammirare il boschetto di cipressi di San Quirico d’Orcia. Cercate su Google Maps, e troverete l’indicazione Cipressi di San Quirico d’Orcia e perfino del San Quirico d’Orcia View Point, sulla strada regionale n.2. Non potrete sbagliare, le altre auto parcheggiate al bordo della strada vi indicheranno che siete arrivati.

Cappella della Madonna di Vitaleta

Immersa nella campagna della Val d’Orcia, nei dintorni di San Quirico d’Orcia, si trova la piccola cappella della Madonna di Vitaleta. Anch’esso uno dei luoghi più fotografati, e non a caso, perché si trova ina posizione fantastica, in cima un poggio, circondata da cipressi. La vista al tramonto è superba. Per arrivarci c’è una strada sterrata ma praticabile che porta fino a duecento metri dalla cappella. Da lì proseguite a piedi. La cappella, proprietà privata, è stata appena restaurata con imponenti lavori finanziati dal proprietario, terminati il 18 Luglio 2021 con la benedizione dell’altare da parte dell’arcivescovo di Siena.

I campi del Gladiatore

Il casolare del Gladiatore, la casa di Massimo Decimo Meridio che si vede all’inizio del film, si trova nei pressi di San Quirico d’Orcia sulla SP146 che porta a Pienza. Poco dopo aver lasciato San Quirico troverete sulla sinistra un grande cancello con due cipressi ai lati, quello dell’Azienda Agricola Manzuoli: davanti ai vostri occhi ecco il casolare dal monumentale ingresso. I campi della scena finale del film si trovano a Pienza, nei pressi dell’antica Pieve di Corsignano. Raggiungere questo posto bellissimo è facile: parcheggiate all’antica chiesa dei Santi Vito e Modesto e prendete la stradina bianca che scende. Dopo pochi metri raggiungerete i campi della scena finale de “Il gladiatore”.

Pienza

Perdetevi tra i suoi vicoli, anche quelli più nascosti dove non troverete nessuno. I più romantici troveranno senza dubbio anche la Via dell’Amore. L’atmosfera è magica. Pienza, così come la conosciamo oggi, è nata in pieno Rinascimento, quando Papa Pio II Piccolomini decise di realizzarla secondo il concetto di città ideale, trasformano completamente il suo paese natale, Corsignano (l’antico nome di Pienza). E non potrete non assaggiare il suo famoso pecorino, per produrre il quale viene usato il caglio di vitello anziché di capretto ottenendo così un gusto dolce e armonico non così piccante come altri tipi di pecorino. Si trova in vari tipi di stagionature e in varietà più pregiate come quello nero o quello stagionato nelle grotte scavate nel tufo. Se avete tempo visitate un altro paese incantevole vicinissimo a Pienza: Monticchiello, anch’esso cinto da mura e con una bellissima vista sulla stessa Pienza.

Radicofani

Radicofani è un paese meno noto che vi farà senza dubbio innamorare: il suo castello fu conquistato e divenne la sede del famoso Ghino di Tacco, il Robin Hood italiano, le cui vicende sono narrate da Dante e da Boccaccio. Il panorama dalla fortezza è sublime e spazia dal cassero di Campiglia d’Orcia fino a oltre i confini con il Lazio.

Castiglione d’Orcia

Una passeggiata fra le sue viuzze medievali vi farà in breve vedere tutto il paese, il posto giusto dove fermarsi a mangiare una delle specialità della Val d’Orcia, i pici all’aglione: è una pasta fresca, simile a spaghetti giganti come gigante è l’aglione molto più delicato del normale aglio. Per digerire salite alla Rocca di Tentennano per ammirare un altro panorama straordinario sulla Val d’Orcia.

Bagno Vignoni

Seti di molti film per la sua straordinaria vasca rinascimentale di acque termali che fa da piazza del paese (vietato tuffarsi!) è il posto giusto per una sosta rilassante in una delle Spa o nelle piscine termali libere che ne utilizzano le caldissime acque, famose fin dai tempi dell’antica Roma.

San Quirico d’Orcia

Terminiamo i nostri itinerari in Val d’Orcia, per qualche giorno fuori porta, a San Quirico, un po’ il capoluogo della zona. Il paese è incantevole ed è il posto giusto per rilassarsi al termine del nostro viaggio, magari di fronte a un bel tagliere di salumi di cinta senese (il maiale semi selvatico toscano dalle carni prelibatissime) e concludere la degustazione con cantuccini e vinsanto di Montalcino.

Fabrizio Capecelatro
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