Il Parco Nazionale del Pollino è un’area protetta a cavallo tra due regioni italiane, Basilicata e Calabria. Istituito nel 1993 è la più grande area protetta di nuova istituzione in Italia vista la sua ampia superficie che è di 192 565 ettari. Comprende in tutto 56 comuni, 24 in Basilicata, in particolare 22 nella provincia di Potenza e 2 nella provincia di Matera e 32 in Calabria nella provincia di Cosenza. Un polmone verde nel Mezzogiorno d’Italia che fa invidia a molti appassionati della montagna. Infatti il Parco è meta di moltissimi turisti che arrivano da ogni parte anche dall’estero, specialmente tedeschi e francesi, che nei periodi estivi e autunalli affollano le strutture presenti in zona. In inverno poi, chi ama la neve e lo sci di fondo si reca sulle vette più alte per praticarlo, specialmente nel comune di Terranova di Pollino, meta di molti appassionati che partecipano alle gare che vengono organizzate dallo sci club del luogo.
Il simbolo per eccellenza del Parco è il Pino loricato, specie arborea che è presente sulle vette più alte del Pollino: Serra del Prete, Serra Dolcedorme, Serra delle Ciavole e Serra di Crispo. Rilievi che superano i duemila metri di quota. Luoghi incantevoli dove si respira un’aria di pace e serenità, specialmente se si arriva a ridosso delle cime più alte, dove si intravede nelle giornate limpide il mare, da un lato lo Jonio dall’altro il Tirreno. Panorami mozzafiato con splendidi scorci che appassionano migliaia di visitatori. E’ un paradiso per gli amanti delle escursioni in mezzo alla natura, dove vanta panorami selvaggi, dove alba e tramonto assumono colori trascendentali. Il Pollino è un territorio ricco di storia, dove la salvaguardia della biodiversità è una delle sfide che l’umanità sta cercando di fronteggiare in un’epoca dove ormai tutto viene intaccato dalla propria integrità. Ovviamente di tutto questo fa parte il pino loricato, che si sta cercando si proteggere da ogni attacco esterno, soprattutto dagli incendi, che negli anni passati ne hanno distrutto qualche splendido esemplare. Rientra nel perimetro del Parco anche la diga di Monte Cotugno che ricade nel territorio di Senise, un bacino artificiale in terra battuta tra i più grandi d’Europa con una capacità di invaso di oltre cinquecento milioni di metri cubi di acqua. Costruito negli anni settanta per l’approviggionamento di acqua nei territori lucani, pugliesi e calabri. Di rilevante importanza un libro fotografico stampato nell’ottobre del 2020 che raccoglie 150 foto a colori dell’invaso dal titolo “Il lago si racconta. Ma di estrema importanza sono anche le sorgenti che nascono sui monti del Pollino, come il Frido, da dove nasce l’acquedotto ad una quota di 1015 metri di altitudine con l’acqua che viene captata e scorre attraverso diverse gallerie di valico per una lunghezza complessiva dello schema di circa 500 km, serve per l’approviggionamento di molteplici comuni non solo della Basilicata ma anche della Calabria.
Nel Parco Nazionale del Pollino sono numerose le escursioni che si possono da fare, in alcuni casi anche senza guide e ideali per i principianti. Ma ovviamente la scelta migliore è quella di affidarsi alle guide ufficiali che saprenno soddisfare ogni vostro desiderio in piena sicurezza evitando spiacevoli inconvenienti. Ufficialmente sono un decina gli itinerari che vengono consigliati e che si effettuano all’interno dell’area protetta, da Fosso Jannace a Serra di Crispo per passare al suggestivo Santuario della Madonna del Pollino. Poi Colle Impiso, Monte Pollino, Piano Ruggio, Serra Dolcedorme che è la vetta più alta dell’Appennino Meridionale. Territori dalle bellezze particolari e che rendono i posti dei luohi magici. Poi se invece vogliamo scendere a valle, lasciando la montagna possiamo fare un giro interessante sul versante lucano precisamente a Maratea, la perla del Tirreno che con le sue spiagge particolari incanta i propri turisti. Simbolo di questo luogo è il Cristo, una statua alta poco più di 21 metri situata sulla vetta del monte San Biagio, costruita negli anni sessanta. È seconda solo a quella di Rio de Janeiro. Se poi ci spostiamo in Calabria non possiamo non visitare Morano Calabro, comune che rientra nei cento borghi più belli d’Italia, la sua caratteristica sono le case a cascata, che scendono fin giù in una piazza dove si trova la Collegiata della Maddalena, che racchiude all’interno le opere del Bernini e del Vivarini. Non dimentichiamo poi che in questo territorio ci sono numerosi comuni di origine “Arbreshe”, dove la comunità albanese giunta in Italia nei primi del 500 tramanda ancora oggi la sia cultura, la sua lingua e le sue tradizioni. Per rafforzarne le sue radici sono numerose le manifestazioni che si organizzano nel corso dell’anno per rievocare questa importante ed originale cultura. Insomma il Parco del Pollino va visitato per ammirarne le sue splendide bellezze.
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