Molise. Tintilia, il vino molisano come essenza di un territorio forte e resiliente

Redazione  | 03 Lug 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti

Ci sono delle scommesse che si vincono e altre che diventano un vero e proprio esempio di grande successo: è il caso del Tintilia, il vitigno che identifica la regione Molise, passato dall’anonimato all’indiscussa e meritata fama nel giro di poco tempo. Questa storia è particolarmente emblematica perché Tintilia è simbolo di una regione da sempre poco considerata. Una terra di mezzo le cui bellezze, tra patrimonio artistico e naturalistico, sono state finalmente portate alle ribalta, anche grazie al geniale slogan ‘’Il Molise non esiste” che ha contribuito notevolmente a dare visibilità a questa terra dimenticata. La rinascita di questa regione ha sdoganato anche la sua identità vitivinicola, in un progetto di vera e propria rinascita che vede protagonista un vitigno autoctono.

Un legame profondo

La storia narra che l’introduzione di questo vitigno avvenne per iniziativa dei soldati borbonici, nella seconda metà del ‘700: negli anni ‘60 si è rischiato di abbandonare questa coltura a favore di vitigni internazionali più redditizi in termini di resa, ma fortunatamente la spinta alla valorizzazione dei prodotti locali ha permesso il recupero di questa varietà. L’interesse e il lavoro svolto intorno ai vitigni autoctoni è stata la grande spinta per costruire una forte identità: questo modo di approcciare ha generato iniziative virtuose qui e in molte altre regioni d’Italia, permettendo, nel corso dei decenni, di trasformare il territorio una vera e propria risorsa.

La rinascita di un vitigno autoctono

L’identità vitivinicola molisana oggi coincide con Tintilia, un vitigno autoctono rustico a bacca nera, che ha grande resistenza al freddo: la sua produttività risulta piuttosto bassa e questo ne ha compromesso la diffusione, con il rischio che sparisse. Grazie al recente lavoro di recupero, l’interesse per questo vitigno si è trasformato nella valorizzazione di un vero e proprio patrimonio, frutto di un lavoro caparbio e dell’appassionato contributo di importanti cantine, che hanno concentrato le forze per valorizzare la ricchezza enologica molisana.

Un terroir spesso ostile, che regala un vino di grande struttura

L’importante campagna di recupero, ha salvaguardato il vitigno con risultati eccellenti; per la coltivazione di questa vite abbiamo tre tipi di paesaggio: quello collinare, quello delle colline costiere e quello pedemontano, tra le province di Campobasso e Isernia non si va mai sotto ai 200 m. s.l.m.. Questi ambienti consentono alla pianta di assorbire tutti gli elementi organici e minerali che lo caratterizzano: Tintilia del Molise è una DOC dal 2011, vitigno molto rustico caratterizzato da piccoli acini dall’inconfondibile colore blu-nero, con una buccia spessa e ricoperta di pruina, è la varietà a bacca nera più diffusa di tutta la regione. Il terroir regala un vino di grande struttura: la bassa resa e le poche gemme rendono il vino elegante e raffinato, nelle tre tipologie Rosso, Rosso riserva e Rosato.

L’enogastronomia molisana in tutta la sua bontà

Questa DOC si presenta con una buona alcolicità, freschezza, ottima concentrazione fenolica e note speziate. Facile innamorarsi di questo vino al primo sorso: il suo colore intenso, la complessità e i tannini eleganti lo rendono un vino dalle caratteristiche organolettiche ben precise. Tintilia del Molise DOC rosato, è un vino dal color cerasuolo, all’olfatto delicato e fruttato, con un gusto secco, fresco, un vino armonico, perfetto con il brodetto di pesce alla termolese.

La cucina molisana è prettamente di terra, ma ‘’U bredett’’ è una ricetta da non perdere: è fatto di solo pescato fresco, piccoli pesci dell’Adriatico quali lo scorfano, la razza, la gallinella, la sogliola, la seppia, la triglia, a seconda della stagionalità e della disponibilità di giornata. Troviamo l’immancabile commistione mare – campagna che inserisce nella ricetta i peperoni e il pomodoro, ma solo e rigorosamente pelati. Un piatto semplice che nasce come ricetta povera e racconta la tradizione marinara, oggi patrimonio gastronomico che diventa eccellenza del territorio da offrire ai tanti visitatori che apprezzano i sapori tipici. Diversi ristoranti di Termoli accolgono i clienti cucinando spaghetti conditi con il sugo del brodetto: i pesci, cotti nel coccio, vengono poi serviti e accompagnati dal pane bruschettato.

Tintilia del Molise DOC rosso, ha un colore rosso rubino, intenso, al naso risulta fruttato con sentori di prugne e amarene, le note speziate rimandano alla liquirizia e al pepe nero: caldo, morbido, tannico e intenso, perfetto per la cucina di terra. Questo vino ben strutturato si abbina molto bene con il Pecorino del Matese, Prodotto Agroalimentare Tradizionale: è un formaggio a media – lunga stagionatura, con un’antica storia legata ai tratturi e alla pastorizia transumante, fatto con latte di pecora e di capra.

Tintilia del Molise DOC rosso riserva, un rosso dai riflessi aranciati, intenso, speziato, morbido e armonico: perfetto per la carne rossa, i sughi di carne, la selvaggina, l’agnello o il capretto.

Tra le preparazioni tipiche citiamo l’agnello alla molisana, un tipico piatto delle feste, accompagnato da patate che assorbono tutto il condimento e i profumi della cottura dati dal lardo, rosmarino, salvia e aglio.

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