Ottimi formaggi e vini Doc: cosa non perdere in Val Brembana

Francesco Garbo  | 28 Nov 2023  | Tempo di lettura: 3 minuti

In provincia di Bergamo, il fiume Brembo ha nei secoli plasmato una bellissima Valle alla quale ha regalato il nome, la Val Brembana. Qui non ci si annoia mai, tra attività sportive, sia in estate che in inverno, ma sopratutto ottimi prodotti tipici. Siamo poco lontani da Bergamo in questo scrigno di biodiversità.

Cosa vedere in Val Brembana

Per secoli importante via di transito per uomini e merci, proprio qui infatti nasce il primo servizio postale al mondo che operò in tutta Europa. Un luogo molto ricco ma poco battuto dal turismo di massa, un territorio ricco di storia, di antichi mestieri, di tradizioni e sapori in grado di conquistare chiunque. Proprio in queste zone, precisamente ad Oneta è nata la maschera più famosa di carnevale, quella di Arlecchino, visitabile nella casa-museo. Sempre rimanendo in tema museo, nel borgo medievale di Cornello del Tasso, uno dei borghi più belli d’Italia, potete trovare il Museo dei Tasso e della Storia Postale con il primo francobollo mai emesso al mondo. Da non perdere infine le Grotte delle Meraviglia, a Zogno, un luogo perfetto per gli appassionati ci ciclismo che qui hanno a disposizione un’attrezzatissima Ciclovia che parte da Almè e arriva a Piazza Brembana seguendo il vecchio tracciato di una ferrovia.

Cosa mangiare

La terra è ricca di vigneti grazie a un editto risalente al 1266 che obbligò tutti i possessori di tre pertiche di terreno a piantare la vigna, Ecco perché la viticoltura è qui un’arte molto antica che continua ancora oggi a regalare molte soddisfazioni. Due i vini da non perdere: il Valcalepio DOC, un vino rosso prodotto con uve Merlot e Cabernet Sauvignon e il Moscato di Scanzo riconosciuto dalla DOCG, la più piccola d’Italia peraltro.

Un terreno ricco non solo di vigneti ma anche di pascoli che in estate ospitano le mucche, tra erba alpina e fiori si nutrono di un foraggio eccellente che si assapora durante la degustazione degli ottimi formaggi, non a caso molti DOP, come per esempio il taleggio che ha una sua sagra. Ottimo anche il Formai de Mut, ovvero formaggio d’alpeggio in dialetto bergamasco. Chiudiamo i formaggi con il Branzi, usato molto in abbinamento con la polenta e un presidio Slow Food, ovvero lo Stracchino delle Valli Orobiche. Piccola curiosità sul nome di questo prodotto, si chiama Stracchino da Stracc ovvero stanco perché prodotto con il latte delle vacche stanche nei momenti di  sosta dalle lunghe transumanze.

Non da meno poi i salumi come il salame alla bergamasca, la salsiccia o il cotechino. Una cucina sostanziosa e saporita come nel caso dei casoncelli , ovvero dei dischi di pasta ripieni con carne tritata mista di manzo e maiale, serviti con burro fuso aromatizzato alla salvia. Per chi poi vuole mangiare senza rinunciare al movimento allora c’è una simpatica iniziativa che si chiama Ciaspolando e vi permetterò di camminare ma anche scoprire la cucina bergamasca.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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