Sempre più persone al giorno d’oggi soffrono di problemi e disturbi intestinali. Non solo la sindrome da colon irritabile (IBS), di cui soffre almeno il 15% della popolazione mondiale, ma anche tutta una serie di fastidi che spesso compromettono la nostra quotidianità. Oltre a un’alimentazione corretta e all’attività fisica, c’è un prodotto tipico che viene dall’Asia e che può essere un vero e proprio alleato per tornare a star bene. Stiamo parlando del kefir, che sempre più spesso si trova nei banchi frigo dei supermercati. Ma cos’è, a cosa serve, e soprattutto quali benefici ha per il nostro organismo? Scopriamolo insieme!
Il kefir sembrerebbe, secondo le fonti più accreditate, essere nato sulle vette del Caucaso, quella zona montuosa che separa la Russia dalla Georgia. Il latte, che probabilmente rimaneva inutilizzato dopo le mungiture, veniva lasciato fermentare nelle otri prodotte con pelle animale (sappiamo oggi che il caglio si produce proprio con gli intestini degli animali) per realizzare l’ayran, una bevanda simile all’attuale kefir.
Per la leggenda, fu Maometto a donare agli allevatori caucasici i grani che si impiegano per produrre il kefir, e che loro chiamavano miglio del Profeta in onore del messaggero di Allah.
Il kefir è una bevanda fermentata ricca di probiotici, batteri vivi che possono apportare numerosi benefici alla salute. Tra gli effetti positivi sulla salute intestinale, può essere un vero alleato perché:
Inoltre, il kefir è utile per rafforzare le difese immunitarie e ridurre il rischio di allergie e raffreddori, può essere utile per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”), ridurre la glicemia e apportare vitamine utili all’organismo come B e K.
Generalmente il kefir è consigliato quasi a tutti, grazie ai tanti benefici per la salute. Non va assunto kefir se si hanno allergie a latte e lieviti e, per le donne in gravidanza, è importante verificare prima con il proprio medico. In generale, avere un consulto con un professionista è sempre una buona idea.
La dose giornaliera consigliata di kefir è di 1-2 bicchieri.
La composizione dello yogurt si avvale di ceppi batterici con lactobacillus bulgaricus e streptococcus thermophilus, contro la flora batterica del kefir che è complessivamente più complessa, potendo contare su ceppi di Bifidobacterium, Lactobacillus e Saccharomyces. La produzione dello yogurt avviene tramite fermentazione batterica, mentre quella del kefir include anche i lieviti, il che comporta una modesta produzione alcolica, nell’ordine del 2%.
Per quanto riguarda consistenza e sapore, il kefir è tendenzialmente semiliquido e acidulo (viene spesso venduto anche con aggiunta di ingredienti a base di frutta), lo yogurt è più denso.
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