La città di Sant’Agata è uno dei posti da non perdere in Sicilia: cosa vedere e cosa mangiare nel regno del barocco siciliano ai piedi dell’Etna

Maddalena  | 31 Mar 2025
Catania, Cattedrale di Sant'Agata

Persa tra l’abbraccio maestoso dell’Etna e il blu intenso del Mar Ionio, Catania è senz’altro una città che pulsa di vita, di storia e di passione. Tutto a Catania, gioiello della bellissima terra di Sicilia, ci parla di una forza antica e millenaria: dal nero della pietra lavica che scolpisce i meravigliosi palazzi barocchi, al profumo di ricotta fresca che si sprigiona dai cannoli, fino alle sentitissime celebrazione dedicate a Sant’Agata, patrona della città amata e venerata da secoli. Il motto che rappresenta forse più di tutto la città di Catania, è l’incisione che troviamo sulla sua Porta Garibaldi, che recita:” Melior de cinere surgo”, “Rinasco dalla cenere più bella di prima”. E’ questo lo spirito di questa amatissima città siciliana, terra che ci portiamo nel cuore per una varietà infinita di ragioni.

Catania, cosa vedere

Catania
Catania

La bellissima Piazza Duomo, fulcro di Catania, è assolutamente dominata dalla fontana dell’Elefante O Liotru”, simbolo enigmatico e affascinante che da secoli costituisce un punto di riferimento per tutti i catanesi. Catania è un vero e proprio museo a cielo aperto: poco distante dall’iconico elefante, svetta la Cattedrale di Sant’Agata, costruita su antichi resti di terme romane e ricostruita nuovamente in seguito al disastroso terremoto del 1693.

La facciata è in marmo di Carrara, le colonne sono quelle originali del teatro romano e l’abside originaria del XI secolo raccontano l’importanza della storia e delle proprie radici per l’intera città. Se si prosegue lungo Via Etnea, che attraversa il centro storico, con lo sguardo si può seguire il profilo dell’Etna, con i palazzi in bianco e nero che caratterizzano lo stile della ricostruzione post sisma. Palazzo Biscari è imperdibile, residenza nobiliare barocca per eccellenza, insieme al Teatro Massimo Bellini, celebre compositore catanese. Allo stesso modo Villa Bellini è una tappa obbligata, luogo di pace assoluta, dove i catanesi sono soliti concedersi una pausa tra le aiuole fiorite e l’ombra di alberi secolari.

Catania, cosa fare

Mercato di Catania
Mercato di Catania [foto @essevu – Shutterstock.com / solo uso editoriale]

Oltre all’immenso patrimonio culturale, Catania svela forse il suo lato più autentico nei mercati popolari e nella vita quotidiana dei catanesi. La Pescheria, mercato del pesce che tutte le mattine, da molto presto, si anima alle spalle della Cattedrale di Sant’Agata, è un’esplosione di suoni, profumi e soprattutto sapori veraci che conservano l’essenza del mare e del territorio catanese. Se possibile ancora più caotico, è il mercato Fera ‘O Luni, che al contrario di quanto fa intendere il nome, si svolge tutti i giorni tra Piazza Carlo Alberto e Piazza Stesicoro: un dedalo di bancarelle dove si può trovare letteralmente di tutto, dai vestiti ai formaggi, dalle cassette coloratissime di fichi d’india alle erbe selvatiche spontanee dell’Etna.

Uno dei quartieri di Catania che merita sicuramente attenzione, è quello di San Berillo, antico rione che rinasce oggi come luogo di arte urbana, gallerie e locali indipendenti. Il vulcano attivo più grande d’Europa, questo gigante che troneggia su Catania e simbolo della Sicilia nel mondo, sua maestà l’Etna, è visitabile attraverso numerose, bellissime escursioni. Tra colate laviche, boschi di pini e crateri fumanti, ci si riconnette veramente con le forze ancestrali e primordiali della natura, in questa terra forgiata dal fuoco e dal tempo.

Catania, cosa mangiare

Minne di Sant'Agata
Minne di Sant’Agata

L’essenza vera di Catania si esprime, neanche a dirlo, attraverso la sua antica tradizione gastronomica e nei suoi inconfondibili sapori. Prime tra tutte, la regina: la pasta alla Norma con melanzane fritte, pomodoro, ricotta salata e basilico, ormai iconica e conosciuta in tutto il mondo. Il nome di questo piatto è un omaggio all’opera di Bellini, perché si mormora che fosse così perfetta da essere paragonata ad un vero e proprio capolavoro musicale. Altro piatto indimenticabile è la pasta con le sarde, con il finocchietto selvatico che esalta il gusto di sardine fresche e acciughe, con aromi che rimandano al gusto tipico di una cucina arabo-sicula.

Come ormai sappiamo, in Sicilia lo street food occupa un capitolo a parte: da non dimenticare che a Catania l’arancino si chiama al maschile e si mangia rigorosamente con le mani. Fanno parte di questo fantastico mondo anche la cartocciata, pasta ripiena praticamente di ogni cosa, dal prosciutto alle melanzane, e le polpette di cavallo, saporitissime e speziate, spesso servite nel pane come panino. La tradizione dolciaria catanese è altrettanto ricca e variegata, con le Minne di Sant’Agata come protagoniste assolute, dolci a forma di cupola ricoperti con glassa e canditi. E ancora: i cannoli, farciti di ricotta fresca e i Rame di Napoli, biscotti al cioccolato con miele e arancia.

Catania dunque è tutto questo e tantissimo altro: un luogo dove le forze viscerali della terra si incontrano all’arte, alla fede religiosa e alla cucina. Una città che accoglie ogni visitatore con calore e generosità, tipica di chi ha saputo nel tempo rinascere ogni volta più forte.

[foto copertina @Dan Gabriel Atanasie – Shutterstock.com / solo uso editoriale]

Maddalena
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