La cittadina-gioiello del Lago di Garda è la meta del tuo prossimo weekend: cosa vedere e cosa mangiare nella piccola capitale del vino omonimo

Marianna Di Pilla  | 07 Lug 2025
Alberto Masnovo

Se pensi al Lago di Garda e immagini un calice al tramonto, un sorriso sincero e sapori autentici, appena varchi il porticciolo di Bardolino capisci che non è un caso. Questo borgo sulle sponde venete in provincia di Verona è un piccolo universo dove la bellezza del lago incontra la genuinità della cucina di terra e di acqua.

Cosa vedere a Bardolino


Bardolino sorprende già dal lungolago, un palcoscenico perfetto per guardare il golfo che si allunga verso Punta San Vigilio. Scende leggera la luce sui riflessi d’acqua e si avverte subito il suo spirito “dolce”, lontano dalle follie dei grandi flussi; qui si passeggia, si prende un aperitivo e, volendo, si esplorano vicoletti dal sapore antico, senza fretta. Il cuore del borgo è Piazza Matteotti, perla raccolta: il palazzo del comune merlate, con torrette e merlature gotiche, racconta un passato medievale lasciando intravedere influenze veneziane. Nella vicina piazza del Porto si aggirano ancora i pescatori, tra le loro reti e qualche barca a fondo piatto, mentre dall’alto sembra quasi una veduta d’antan. Proprio vicino all’acqua, c’è la chiesa di San Severo, santuario romanico del XII secolo aggrappato alle pietre stinte del lungolago. Salendo nella parte alta del borgo, merita una visita la chiesa di San Zeno, con il suo campanile elegante e l’interno pacato, custode di affreschi locali. L’accesso al borgo vecchio avviene attraverso le porte medievali, robuste, antiche, simbolo di quella dimensione che si è scelto di preservare. Una passeggiata panoramica consigliata è quella fino al Belvedere di Villa Carrara, lungo la ciclabile sul lago: da lì si abbracciano i vigneti che degradano verso il porto, con il monte Baldo a fare da corona.

Cosa mangiare e cosa bere a Bardolino, i piatti del lago e il vino omonimo

Palio del Chiaretto Bardolino
Sedersi a tavola a Bardolino parte da una scelta: vogliamo raccontare il territorio con i sapori del lago o con quelli della terra? Qui succede spesso che, in un unico piatto, convivano entrambi: prendi per esempio il coregone o lavarello, pescato fresco dal catrame scuro, servito con salsa burro e salvia o una leggera panatura alle erbe. Ogni boccone porta il profumo del lago e il bagliore del Baldo. Una cucina di incontri che si ritrova letteralmente ovunque lungo le sponde del Lago di Garda. Il riso al tastasal, piatto rustico ma autentico, nasce dalla tradizione contadina: polpettine di carne di maiale, riso patinato al gusto d’arrosto e un filo d’olio che toglie la polenta. In segreto, però, chi guida il menu ti sussurrerà un risotto con agoni salati, dove i missoltini – piccoli pesci essiccati locali – sposano la semplicità dell’acqua. Golosi, sì, ma con radici profonde.
A Bardolino non puoi non innamorarti del suo vino: il Bardolino DOC, rosso fresco, fruttato, leggero e beverino, perfetto sia da solo che in abbinamento con la cucina locale. I vini meritevoli vengono presentati nei banchi d’assaggio, nelle cantine storiche e nelle eno-gastronomie che punteggiano la zona, rendendo la passeggiata un tributo al gusto.
Bardolino è un equilibrio perfetto: la bellezza del lago, la semplicità contadina, i sapori veraci e il calore veneto. Qui non si viene per grandi celebrazioni, ma per sentire un territorio che parla. I sapori, l’aria, l’acqua, l’oste con cui chiacchieri come fossi a casa. Serve poco per capire che qui il buon vivere è la normalità, e che ogni degustazione è un passo in più verso la cultura della convivialità.
[foto copertina @Alberto Masnovo/Shutterstock.com/solo uso editoriale]

Marianna Di Pilla
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