La perla delle Alpi dove la natura prende il sopravvento, cosa vedere e mangiare a Cogne

Matteo Cicarelli  | 28 Ago 2025

Incastonata tra le vette imponenti delle Alpi, con le cime innevate del Gran Paradiso a fare da sfondo, si trova Cogne. Questa è senza dubbio una delle località più autentiche e suggestive della Valle d’Aosta. Qui, la natura si esprime in tutta la sua magnificenza, senza compromessi. La Valle di Cogne, che prende il nome dal suo borgo principale, è un’area incontaminata dove regna il silenzio, interrotto solamente dal suono degli animali al pascolo e dallo scrosciare dell’acqua del torrente Grand Eyvia. Cogne e la sua valle rappresentano la porta d’accesso al Parco Nazionale del Gran Paradiso, il più antico d’Italia, un santuario naturale dove la biodiversità si manifesta in tutta la sua bellezza selvaggia. Oltre a godere di panorami mozzafiato e a svolgere escursioni che permettono di entrare in contatto con se stessi, qui si può assaggiare la vera cucina di montagna, quella ricca di gusto e di sapore. 

Cosa vedere a Cogne


Il viaggio alla scoperta di questi luoghi non può che iniziare dal centro storico di Cogne. Questo borgo, situato a 1.544 metri d’altitudine con le sue caratteristiche case in legno e pietra, si affaccia sui Prati di Sant’Orso, una distesa verde che regala una vista spettacolare sul Gran Paradiso. In estate diventa un tappeto fiorito, mentre in inverno si trasforma in un luogo incantato per lo sci di fondo. Una delle attrazioni principali è la chiesa parrocchiale di Sant’Orso, con il suo campanile romanico. Chi ama immergersi nei luoghi che visita e scoprire la storia del posto, non può perdersi il Museo del Parco Minerario di Cogne, che racconta l’antica attività estrattiva della magnetite, fondamentale per l’economia della valle fino a pochi decenni fa. Percorrere le gallerie della miniera significa compiere un viaggio emozionante all’interno della montagna. Un’altra tappa imperdibile è il Giardino Alpino Paradisia, un museo botanico all’aperto fondato nel 1955. Passeggiare tra i suoi sentieri è un’immersione nella biodiversità delle Alpi, con oltre mille specie di piante e fiori alpini che esplodono in un tripudio di colori. Le bellezze che offre questa zona non sono finite, perché basta spostarsi di poco per imbattersi in meraviglie naturali, tanto da sembrare un sogno ad occhi aperti.

Nei dintorni di Cogne


Poco distante da Cogne si trova Lillaz, una piccola frazione che sembra uscita da una cartolina. Qui, l’attrazione principale è il torrente Urthier, con le celebri cascate, uno degli spettacoli naturali più suggestivi della regione. Inoltre, questo è il punto di partenza di numerose escursioni che si addentrano nei boschi e tra le praterie d’alta quota. Salendo verso gli alpeggi più alti, si incontra Gimillan, autentica terrazza panoramica sulla valle. Questo piccolo borgo frazionale regala una vista mozzafiato sul massiccio del Gran Paradiso e, nelle giornate più limpide, persino sul Monte Bianco. Da qui partono i sentieri che si inoltrano nel selvaggio Vallone di Grauson. Il piccolo borgo custodisce anche testimonianze di arte e fede alpine, come la chiesa di Saint-Pantaléon e la cappella di Tarabouq, che raccontano, attraverso affreschi e pietre secolari, il legame tra la comunità e la sua storia. Una tappa obbligatoria è il ponte-acquedotto romano di Pontd’Ael, risalente al 3 a.C., che si sviluppa in due livelli: quello superiore, dove un tempo scorreva l’acqua, e quello inferiore, dove passavano uomini e animali. Attraversare questo reperto storico significa fare un salto indietro nel tempo.

Cosa mangiare 


Dopo un’intera giornata passata ad attraversare valli, inerpicarsi per sentieri montani e visitare piccoli borghi arriva il momento di sedersi a tavola e scoprire cosa offre la tradizione enogastronomica di questi luoghi. Naturalmente, la cucina di Cogne è strettamente legata ai prodotti della montagna e alle antiche ricette valdostane. Tra i piatti spicca la seuppa à la Cogneintze, una zuppa ricca preparata con pane di segale, fontina DOP e brodo, cotta lentamente fino a diventare una pietanza cremosa e avvolgente. Non può mancare un assaggio della polenta concia, arricchita con formaggi locali e burro fuso, spesso servita con selvaggina o spezzatini. Naturalmente, a regnare sulla tavola ci sono i formaggi e i salumi: tra cui la fontina DOP, protagonista anche dei deliziosi crostini gratinati, e la mocetta, una specie di bresaola. Per chiudere in dolcezza, si possono gustare il mécoulin, un dolce simile al panettone, o le tegole, biscotti friabili e sottili a base di mandorle. Il tutto accompagnato dal classico caffè alla valdostana, servito nella tipica grolla con l’aggiunta di grappa e scorze di limone e arancia.

Matteo Cicarelli
Matteo Cicarelli


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