La piccola Venezia friulana è l’ultimo lembo di Istria rimasto italiano, e solo un passo la separa dalla Slovenia: cosa vedere e mangiare a Muggia tra calli e canali

Marianna Di Pilla  | 04 Ago 2025

Più che un luogo fisico è per certi versi un racconto avvolgente che unisce storia, mare, sapori e tutte le autentiche emozioni che solo la provincia di Trieste, al confine con l’Istria, sa regalare. Muggia è un borgo dal fascino tipicamente istriano, dove si ha l’impressione di essere in un luogo speciale. Elegantemente sospeso tra Italia e Slovenia, col suo dialetto “mujesan” che mescola triestino e istroveneto, Muggia conserva una forte personalità, evocativa e autentica.

Cosa vedere a Muggia dal centro storico al mare

Cosa vedere a Muggia
Cosa vedere a Muggia
La stretta baia tra i Monti di Muggia e il Golfo di Trieste ospita un centro storico compatto ma ricco di storia, fatto di vicoli, porticcioli affollati di gozzi e palazzi dalle facciate in stucchi storici. Il Duomo dei Santi Giovanni e Paolo, diventato la parrocchiale del borgo, è un capolavoro gotico-veneziano in pietra bianca, con un rosone imponente e il campanile slanciato, consacrato nel 1263 e modellato tra il XIV e XV secolo. Camminando lungo le strade, sorprende la presenza di certe chiese minori, come la chiesa del Santissimo Crocifisso, testimonianza della devozione medievale e delle confraternite locali. Non lontano, e perfetta per una passeggiata contemplativa, si trovano le antiche mura e il Castello di Muggia. Originariamente costruito tra il XIV e XV secolo dal Patriarca d’Aquileia, Marquardo di Randeck, con le torri merlate, ha ospitato eventi culturali e offre una meravigliosa vista sul porto e la risacca della città. Muggia è anche culla di archeologia: nella zona di Muggia Vecchia, spiccano la basilica longobarda di Santa Maria Assunta e i resti medievali del castrum, oggi recuperati nel Parco Archeologico.
Il mare è parte integrante dell’anima del borgo. La baia riscaldata dal clima dell’Adriatico settentrionale offre acque ideali per chi ama il mare ma anche per chi apprezza le suggestioni paesaggistiche tra costa e colline. Muggia è un luogo dove il confine marino si fa fluido tra nazioni e storie. Per chi vuole fare il bagno, basta scendere al porto o raggiungere una delle piccole darsene attorno alla Mandracchia. In alternativa, si può salire a bordo di un battello per un’escursione in mare aperto, oppure percorrere la Via Flavia verso Capodistria o lungo la panoramica costiera fino al confine sloveno.
Muggia è un borgo vivo. Il Carnevale muggesano è uno dei più spettacolari del Friuli-Venezia Giulia, sfila con carri e gruppi popolari creativi. Scoprirla in bicicletta o in kayak lungo la costa ti regala scorci intensi, tra boschi retrostanti e il mare aperto. E chi vuole incrociare Slovenia e Italia può farlo facilmente, passando attraverso il valico di San Bartolomeo, l’ultima frontiera prima della Slovenia.

Cosa mangiare a Muggia: dal pescato al bosco carsico

Refosco vino rosso
La cucina di Muggia è un mix raffinato tra tradizione friulana e influssi istriani. A tavola trovi piatti di pesce fresco raccontati con creatività, ma resta anche viva la memoria della cucina del bosco, con piante spontanee e carni locali. Nei ristoranti del centro, come l’Osteria al Corridoio, si assapora una cucina casalinga di mare: il baccalà mantecato è cremoso al punto giusto, la “busara” di scampi è saporita, e il fritto misto arriva asciutto e dorato. Nei locali più raffinati – come Enoteca al Patriarca o Sal De Mar – si esaltano piatti come moscardini, cozze e polipi, accompagnati da un’eccellente carta dei vini locali e del Collio. Ispirazione mediterranea si traduce anche nella gastronomia da asporto: la Gastronomia Il Cuoco serve piatti freschi pronti da gustare in riva al mare in modalità picnic.
Ma il Carso da qui non è lontano, e col suo clima e i boschi porta in tavola erbe spontanee, funghi, selvaggina e formaggi di malga. Nei mesi freddi puoi assaggiare zuppe calde con ortaggi e legumi, tartufi locali, e vini rossi strutturati come il Refosco e il terrano. Perfetti con i pesci di costa o con piatti di carne affumicata, evocazione dell’economia agricola dell’entroterra friulano.
Non mancano neanche i sapori dolci che riflettono la cultura austro-ungarica, tipica della regione. La putizza, dolce arrotolato ripieno di noci, uvetta e miele affonda le radici nell’entroterra carsico, e attraversa confine marinato nei profumi del Litorale Triestino.
Quando lasci Muggia, ti porti dietro il rosone del duomo, pezzi di film della Busara, morsi di putizza e fotografie nella mente con il villaggio dipinto di case pastello, affacciate su un mare che sa di confine e libertà. In ogni piatto, in ogni vicolo, c’è l’anima di un luogo che ha saputo far convivere nazioni, lingue, persone e mare in armonia. È andando via che comprendi fino in fondo che Muggia è borgo marinaro, memoria dell’Istria, cuore di storie medievali e imprese contemporanee. Tutte racchiuse in una sola cittadina.

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla


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