La ricetta dell’anguilla natalizia e perchè si mangia

Fabrizio Capecelatro  | 14 Dic 2021  | Tempo di lettura: < 1 minuto
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La ricetta dell’anguilla natalizia e perchè si mangia

L’anguilla natalizia è il piatto che indipendentemente dalla regione non manca mai sulle tavole a Natale. Scopriamo insieme la ricetta e perchè si mangia durante le feste.

Alle volte viene sostituito dal capitone che è molto simile, perchè si tratta della femmina dell’anguilla. L’anguilla ha la carne molto grassa e pregiata, il suo peso non supera i 300 grammi a differenza del capitone che raggiunge anche 6 chili di peso.

La tradizione natalizia specialmente quella campana e del sud Italia vede la presenza di questo piatto, per onorare una antica tradizione che si tramanda dai tempi del Medioevo. Essendo l’anguilla simile di forma e aspetto ad un serpente, simbolo del male o del diavolo, si credeva che mangiarne la carne esorcizzasse il maligno e portasse buon auspicio al nuovo anno. L’anguilla acquistata il giorno prima di Natale doveva essere uccisa da una donna a simboleggiare la Madonna, la vittoria del bene sul male.

Mentre in altre regioni si pensa che, avendo come scritto prima, una carne grassa e saporita, fosse molto consumata nelle famiglie povere per riscaldarsi e riprendere energie.

Ora andiamo a vedere come cucinare l’anguilla per Natale, solitamente viene servita in molti modi, noi la cuciniamo nella maniera più tradizionale possibile, l’anguilla fritta o marinata nell’aceto

Ingredients

Scale

Ingredienti

  • Anguilla pulita
  • 100 g Farina tipo 00
  • 50 g Farina Gialla
  • 2 Foglie di alloro
  • 1 Bicchiere di aceto
  • A piacere il sale
  • Per friggere olio di arachidi

Instructions

Preparazione

  • Si comincia con eliminare dall’anguilla le due estremità, la testa e la coda.
  • Tagliare il corpo in tranci da sei centimetri l’uno. Mettere i pezzi in uno scolapasta e togliete ogni residuo, sotto l’acqua corrente.
  • Ora mischiate le due farine e posizionate i tranci precedentemente asciugati, sul letto di farine ed impanatele.
  • Nel frattempo in una padella scaldate l’olio di semi di arachidi ed immergete i pezzi infarinati.
  • Fate friggere da entrambi i lati e disponeteli su di un piatto con carta assorbente.
  • Ora ci sono due modi per servirla, esattamente cosi semplicemente fritta oppure adagiate i tranci fritti nella pirofila con le foglie di alloro li irrorate con il bicchiere di aceto, riponetela in frigo e servite il giorno dopo.

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Fabrizio Capecelatro
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