La rivoluzione green di Ferrero? Arriva da un piccolo borgo del Sud Italia e promette di far felici vegani e intolleranti

Stefano Maria Meconi  | 03 Set 2024

La sostenibilità ambientale può far rima anche con l’attenzione sempre maggiore verso le nuove abitudini alimentari? A quanto pare sì, soprattutto se protagonista di questa che si preannuncia come una nuova rivoluzione è Ferrero. Uno dei più grandi player mondiali nel campo dolciario ha appena lanciato un prodotto destinato a fare la felicità di molti, e per le esigenze più diverse. Settembre 2024 insomma non sarà ricordato solo per il rientro a scuola, ma per l’arrivo sugli scaffali dei supermercati della Nutella vegana.

La spalmabile più amata, senza glutine e lattosio

Dopo numerosi test interni, che hanno visto cambiare una ricetta ormai consolidata da più di mezzo secolo, la Nutella “plant based” fa il debutto nella grande distribuzione in Italia, Belgio e Francia. Quella che potremo assaggiare a breve sarà una crema in tutto e per tutto simile a quella a cui siamo abituati da sempre, ma con un dettaglio specifico: non contiene ingredienti di origine animale.

Senza glutine e senza lattosio, insomma: una scelta che farà felici gli intolleranti al lattosio (non gli allergici, perché viene prodotta in stabilimenti dove c’è un, seppur minimo, rischio di contaminazione), ma anche chi segue una alimentazione senza prodotti animali. Ma come è stato possibile sostituire il latte scremato in polvere (8,7% del peso totale)? Semplicemente, utilizzando ceci e sciroppo di riso. I ceci, in particolare, hanno caratteristiche perfette per l’uso in pasticceria, specialmente la cosiddetta acqua faba, che se montata può sostituire facilmente l’albume grazie a una consistenza estremamente simile. Immancabili rimarranno però le nocciole, vero fulcro della produzione Ferrero, e il cacao magro, anche questo senza l’impiego di latte o derivati.

A certificarne gli ingredienti anche un organismo indipendente, la Vegetarian Society. Fondata nel 1847 nel Regno Unito, promuove il vegetarianesimo come cultura alimentare. Proprio grazie a questo ulteriore step, il barattolo della “nuova” Nutella ha il tappo verde e il simbolo “vegan”.

Nutella, un prodotto “Made in Italy”… in tutti i sensi

C’è anche una “novità nella novità” in questa Nutella “verde”, ed è lo stabilimento di produzione. Per la prima volta, infatti, la crema più amata da adulti e bambini non verrà realizzata negli stabilimenti di Alba in Piemonte, bensì a Sant’Angelo dei Lombardi. Questo piccolo comune, con meno di 4mila abitanti, si trova in provincia di Avellino (Campania) e sarà il protagonista di una rivoluzione che coincide con il 60° anniversario della nascita di Nutella.

Gusto, cremosità e formulazione rimangono sostanzialmente inalterati, ma cambia la provenienza di questi vasetti da 350 grammi, il primo formato che verrà messo in commercio. Il bel comune dell’Irpinia è uno dei luoghi che fu maggiormente colpito dal terremoto del 1980, e dal quale si è lentamente ripreso anche grazie a importanti investimenti come quello della Ferrero. Nel borgo è possibile ammirare l’antica cattedrale di Sant’Antonino martire dell’XI secolo, il millenario Castello Longobardo e soprattutto la straordinaria abbazia del Goleto, con la sua chiesa priva del tetto che sembra voler ricordare le architetture di San Galgano in Toscana.

Un luogo bello da vedere e buono da mangiare: in Irpinia, infatti, c’è moltissimo da mangiare, a cominciare proprio dalle nocciole impiegate per la produzione della Nutella; si passa poi al tartufo nero di Bagnoli, la castagna di Montella, l’olio DOP delle colline dell’Ufita, il salame di Mugnano del Cardinale, il pecorino di Carmasciano e tantissime altre bontà. Un’ottima compagnia per la crema di Ferrero, che “scende” al sud Italia e da qui tenterà di bissare il successo della sua sorella maggiore.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi


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