La storia della prima pasticcera della Sicilia è incredibile: dal monastero ad un successo che dura dagli anni Sessanta

Maddalena  | 11 Giu 2024
Erice, Sicilia [ foto copertina @Walter Cicchetti-Shutterstock.com/solo uso editoriale]

Maria Grammatico non è conosciuta solo a Erice, un borgo medievale incastonato sulla costa occidentale della Sicilia, ma è diventata un vero e proprio simbolo di passione, resilienza e tradizione culinaria. La storia di Maria affonda le sue radici addirittura in un antico monastero, ed è un affascinante viaggio che ci porta indietro nel tempo, permettendoci di scoprire come una giovane ragazza sia riuscita a trasformare un’infanzia difficile in una vita di successo e riconoscimenti.

1 Dalle mura del monastero alla dolce libertà


Erice

Erice, con i suoi vicoli acciottolati e le incredibili viste sul mare, è un luogo dove il tempo sembra essersi davvero fermato. Qui, nel monastero di San Carlo, la giovane Maria Grammatico entrò nel 1951, a soli 11 anni, dopo la morte del padre. La madre, incinta e con altri cinque figli da sfamare, non ebbe altra scelta se non mandare Maria e la sorella in convento per garantire loro almeno un pasto caldo al giorno. La vita nel monastero era rigorosa: sveglia all’alba, preghiere e lavoro costante, la maggior parte della giornata veniva dedicata alla preparazione dei dolci.

Le monache del monastero, custodi delle antiche ricette della pasticceria conventuale siciliana, realizzavano dolci ormai iconici come la frutta martorana e i quaresimali. Nonostante la vita dura, Maria scopre in quell’ambiente severo un’inaspettata passione per l’arte della pasticceria. Osservando segretamente le monache, imparò i segreti di quelle preparazioni, nascondendo appunti sotto i vestiti per poter un giorno portare quel sapere fuori dalle mura del convento.

2 La rinascita di Maria attraverso la tradizione dolciaria


Frutta martorana

Nel 1963, Maria lasciò il monastero e con determinazione aprì una piccola bottega a Erice. Qui, con l’aiuto della madre e dei fratelli, iniziò a preparare e vendere i dolci che aveva imparato a realizzare in convento. La sua piccola attività si trasformò presto in una pasticceria a conduzione familiare, dove la passione e la dedizione per l’arte dolciaria conventuale venivano trasmesse in ogni dolce. Maria non solo conservò le antiche ricette, ma le arricchì, riportando in vita anche le genovesi, una specialità locale che richiese due anni di sperimentazioni per essere perfezionata.

La fama della Pasticceria Maria Grammatico crebbe rapidamente, attirando visitatori da ogni parte del mondo: giornalisti, documentaristi e appassionati di gastronomia venivano a Erice per ascoltare la sua storia e assaporare i suoi dolci. Nel 2023, a coronamento di una carriera straordinaria, Maria ottiene il prestigioso titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, un riconoscimento che sottolinea il suo importantissimo contributo alla cultura e alla tradizione culinaria siciliana.

3 Una passione che arriva fino ad oggi


Quaresimali

Oggi, Maria Grammatico continua a essere l’anima della sua pasticceria, nonostante i suoi 84 anni. Ogni giorno, all’alba è già al lavoro, accogliendo i clienti con un sorriso e assicurandosi che ogni dolce sia preparato con la stessa cura e passione di sempre. La sua squadra, composta principalmente da giovani, è impegnata a mantenere viva questa tradizione, organizzando degustazioni e lezioni di pasticceria, con un’attenzione particolare alla mandorla siciliana, uno degli ingredienti fondamentali delle sue creazioni.

La pasticceria Maria Grammatico non è solo un luogo dove si possono acquistare degli ottimi dolci, ma un vero e proprio punto di riferimento culturale. Ogni dolce racconta una storia, ogni morso è un viaggio nel tempo, un’esperienza che unisce passato e presente in un connubio di sapori e tradizioni. La passione di Maria per la pasticceria non si è mai affievolita, e la sua dedizione continua a ispirare nuove generazioni di pasticceri, pronti a portare avanti una tradizione che altrimenti andrebbe perduta.

4 Un invito a scoprire la dolcezza della Sicilia

La storia di Maria Grammatico è una testimonianza di come la passione e la determinazione possano trasformare le avversità della vita in grandi successi. La sua vita e la sua pasticceria sono un esempio vivo dell’importanza di preservare e valorizzare le tradizioni locali. Visitare Erice e assaporare i dolci di Maria significa immergersi in un patrimonio culturale e gastronomico unico, che merita di essere conosciuto, apprezzato e portato avanti con orgoglio nel tempo. Se la storia di Maria Grammatico vi ha affascinato, non vi resta che fare un salto nella sua pasticceria, dove ogni dolce è un pezzo di storia, ogni morso un assaggio di Sicilia. E chissà, magari vi ritroverete a tornare, anno dopo anno, per rivivere quella magia che solo i sapori autentici e le storie genuine sanno regalare.

[ foto copertina @Walter Cicchetti-Shutterstock.com/solo uso editoriale]

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