
Il Giappone è una terra che si gusta. Per il viaggiatore attento, la sua cucina non è solo un insieme di piatti squisiti, ma una profonda filosofia di armonia, stagionalità e rispetto per la materia prima. Ogni morso, ogni sorso, racconta una storia di secoli, spesso legata a un rituale che eleva il cibo a vera e propria esperienza spirituale. Un’esperienza di sapori completa come quella offerta dal Tour di gruppo Voyager Wasabi di Turisanda.
Questo è un viaggio che tocca l’anima e il palato, dalle delicatezze Zen di Kyoto ai sapori intensi del Mar del Giappone. L’obiettivo è rispondere a una domanda fondamentale: cosa mangiare in Giappone quando si cerca l’autenticità? La risposta è nel passo lento, nella curiosità e nel desiderio di andare oltre il sushi e il ramen, per scoprire i veri tesori gastronomici del Giappone.
L’esperienza culinaria giapponese è intrinsecamente legata ai principi di purezza, rispetto e stagionalità. Non si tratta solo di nutrirsi, ma di celebrare l’omotenashi (l’ospitalità incondizionata) e l’armonia.
Il viaggio inizia a Kyoto, culla della tradizione, dove la gastronomia si fa arte. Qui, l’esperienza culinaria più emblematica è la cerimonia del tè (Cha no yu o Sadō). Partecipare a questa esperienza (come nel tempio Kodaiji a Gion) non è solo bere tè matcha; è un rituale Zen che insegna la consapevolezza. Ogni gesto—dalla preparazione dei dolcetti wagashi (spesso vegetali, atti ad attenuare l’amaro del tè) alla battitura del tè—è codificato e mira a creare armonia (wa), purezza (kiyō), rispetto (kei) e tranquillità (jaku). È un momento di pausa dal mondo, essenziale per apprezzare i sapori delicati della cucina locale, la Kyo-ryori.
Curiosità da Kyoto: La cucina di Kyoto è famosa per le sue delicatezze vegetariane (Shojin Ryori), sviluppate dai monaci buddisti, e per prodotti a base di soia come il Yuba (la sottile “pelle” di tofu) e lo Yudofu (tofu bollito), celebri per la qualità dell’acqua locale.

Se Kyoto celebra la raffinatezza e l’entroterra, Kanazawa e la regione Hokuriku sono il trionfo del mare e della montagna.
Kanazawa è universalmente riconosciuta come una delle capitali del buon cibo in Giappone. La sua posizione, bagnata dal Mar del Giappone, garantisce un pesce e frutti di mare di una freschezza incomparabile, soprattutto per il sushi e il Kaisen-don (ciotola di riso con sashimi misto).
L’identità gastronomica di Kanazawa è però definita dalla Cucina Kaga (Kaga-ryōri), un’integrazione di sapori locali e presentazione artistica. Il piatto simbolo è il Jibu-ni, uno stufato denso a base di anatra (o pollo) infarinata, cotta in un brodo saporito con verdure e spesso accompagnato da un tocco di wasabi fresco per esaltarne la delicatezza. Un vero piacere per gli occhi e per il palato, servito spesso in ceramiche locali.

Mentre si passeggia tra il quartiere Samurai di Nagamachi o il giardino Kenroku-en, fermarsi al mercato di Omicho è un’esperienza sensoriale indispensabile per capire l’abbondanza e la qualità degli ingredienti di questa regione.
Il viaggio prosegue verso la prefettura di Fukui, una regione che è un vero santuario della tradizione manifatturiera e gastronomica.
Una delle esperienze gastronomiche del Giappone più affascinanti è l’incontro con il Sakè, la bevanda nazionale ottenuta dalla fermentazione del riso. Visitare una fabbrica di produzione artigianale di Sakè a Fukui è un’immersione in un processo alchemico che richiede acqua purissima, riso speciale (shuzo kotekimai), un fungo (koji) e maestria.
L’esperienza non è solo imparare come l’amido si converte in zucchero e poi in alcol (la cosiddetta fermentazione multipla parallela); è un’occasione per assaggiare diverse tipologie, dal Ginjo più profumato al Junmai più rustico, imparando a riconoscerne la complessità, proprio come si fa con il vino.

L’itinerario offre un altro momento culinario unico: la cena tradizionale vegetariana (Shojin Ryori) presso la locanda adiacente al Tempio Eiheiji. Questo pasto è rigorosamente preparato secondo i precetti Zen, senza carne, pesce o spezie forti. È un’esperienza di sobrietà e nutrimento, dove ogni ingrediente è valorizzato nella sua essenza. Un modo per purificare il corpo e allinearsi con la serenità del tempio.
L’apice delle scoperte gastronomiche arriva nella regione di Shizuoka, all’ombra del Monte Fuji. Qui, la purezza delle sorgenti vulcaniche genera due prodotti di eccellenza mondiale.
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Molti di noi conoscono solo una pasta colorata e piccante. Il Wasabi autentico è un’altra storia. A Shizuoka, si ha l’opportunità di visitare le rigogliose aree boschive per visitare le coltivazioni, che necessitano di acqua corrente e minerali vulcanici per prosperare. Il momento clou è l’assaggio: il wasabi appena grattugiato è straordinariamente aromatico, con una piccantezza che sale al naso ma è seguita da un retrogusto balsamico e dolce. È una vera delizia per il palato, molto distante dai succedanei industriali che si trovano in Occidente.

L’altra eccellenza di Shizuoka sono le coltivazioni biologiche di Tè verde. Passeggiare tra le colline e i campi, accompagnati da un agronomo, è una lezione sulla cura della terra e sulla complessa lavorazione delle foglie. L’esperienza sensoriale si chiude con una degustazione guidata in una terrazza con vista, dove il sapore erbaceo e l’umami del tè si fondono con la maestosità del Fuji.
Infine, Tokyo è la sintesi di tutte queste tradizioni, proiettata nel futuro. Passeggiare nei distretti di Asakusa, Ginza o Shibuya offre l’opportunità di assaggiare tutto, dal lusso della cucina Kaiseki nei ristoranti stellati, al Kushikatsu (spiedini fritti) di Osaka, fino ai piatti creativi e contemporanei che nascono dall’incontro di sapori regionali e tecniche d’avanguardia.
Un viaggio in Giappone è un banchetto per l’anima. È un Paese che chiede di essere scoperto con lentezza, non solo con gli occhi, ma con ogni papilla gustativa.
Sei pronto a prenotare il tuo tavolo e scoprire i tesori gastronomici del Giappone?
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