L’asparago violetto di Albenga è una specialità tradizionale della Liguria da scoprire in inverno

Manuela Titta  | 29 Feb 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

Albenga si trova nella Riviera di Ponente, tra Savona e Imperia: è una città che fonde passato e presente, con tutta la bellezza dei palazzi e delle torri del centro storico. È un luogo dove mari e monti sono i protagonisti indiscussi, situata in una posizione ideale per esplorare la bellezza della regione circostante.

La città delle cento torri

Albenga vanta un ricco patrimonio storico e architettonico. Tra i suoi punti di interesse ci sono il centro storico medievale, con le sue strade strette e i palazzi antichi, la Cattedrale di San Michele, costruita nel XII secolo in stile romanico-lombardo, e le torri medievali e la Loggia dei Quattro Canti. La città è anche conosciuta per le sue spiagge e il suo clima mite, che la rendono una destinazione turistica popolare: magnifica Isola Gallinara, situata proprio di fronte alla città.

I prodotti tipici della città

Come molte città liguri, Albenga offre una deliziosa cucina regionale, che include specialità a base di pesce, lo stoccafisso e piatti a base di basilico, olio d’oliva extravergine e pesto. Tra i prodotti tipici abbiamo ben quattro produzioni agricole particolarmente richieste, frutto della felicissima posizione di Albenga che, oltre ad affacciarsi sul mare, si trova nella pianura alluvionale del fiume Centa, vicino alla foce del fiume.

Il pregiato asparago violetto

Di origine mesopotamica, l’asparago si diffuse come pianta officinale per poi diventare di uso alimentare: è una una verdura deliziosa e nutriente, amata per il suo sapore e la sua versatilità in cucina, oltre ai suoi numerosi benefici per la salute. Albenga è uno dei maggiori punti di riferimento per la coltivazione di asparagi: anche se la produzione regionale ha subito un certo calo negli ultimi decenni, Albenga ha guadagnato indiscussa fama per il suo prodotto tipico

Unico al mondo

L’asparago violetto è un prodotto inconfondibile, non solo per il colore, ma anche per i turioni medio-grossi: il colore dipende dalla genetica, quindi non va confuso con le tecniche di coltivazione che propongono sul mercato varietà di ortaggi con colori assortiti. Questa precisazione sulle caratteristiche fenotipiche che dipendono dai cromosomi, è importante per sottolineare quanto questo prodotto sia unico e irriproducibile, perchè trova, è il caso di dirlo, terreno fertile solo ed esclusivamente in questa zona. Per questi motivi abbiamo a disposizione qualcosa di veramente tipico, cioè un prodotto che non si può trovare altrove: sono i terreni alluvionali a dare vita a questa asparago, grazie allo strato sabbioso e al microclima. La coltivazione è manuale, con raccolta da metà marzo a metà giugno. 

Presidio Slow Food

Prodotti come questi meritano di essere difesi e promossi, perché non rappresentano solo la biodiversità, ma portano in dote un bagaglio di storia e cultura. L’asparago violetto presenta una fibrosità inferiore agli altri asparagi, questo significa che risulta più morbido. 

Come va utilizzato in cucina

Va valorizzato per quello che è, quindi preparazioni troppo elaborate sono sconsigliate, così come le salse che possano coprirne il sapore: anche le cotture prolungate ne vanno a compromettere la qualità. Vanno lavorati subito, preferibilmente con cotture veloci, accompagnandoli con un buon olio EVO locale: teniamo presente che i profumi di base chiedono solo di essere preservati ed esaltati con ingredienti semplici. L’asparago si accosta bene a cibi delicati, come pesci e carni bianche; tra le ricette da realizzare c’è sicuramente il risotto, una preparazione dove l’asparago viene esaltato al meglio: in questo caso la morbidezza e la burrosità naturale del nostro prodotto vanno a dare un risultato eccezionale. 

Manuela Titta
Manuela Titta

Manuela Titta, cuoca per passione, gastronomo di professione e sommelier per vocazione



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