Vi apriamo un mondo, o meglio, una finestrella: sapete che nel centro storico di Firenze esistono piccole “finestre” per la vendita del vino? È una tradizione molto antica, da poco rinnovata, e dai turisti (e da TikTok) amata. Ci riferiamo alle buchette del vino, aperture di piccole dimensioni che fanno passare giusto un fiasco di vino e poco più, nate per vendere il vino degli aristocratici. Degli aristocratici, e degli aristocratici soltanto, praticamente: la maggior parte di questi sportellini stanno tutti nel centro storico, bucando un vano del pian terreno collegato alla cantina (e al servitore di turno).
Casa Grilo, in Brasile, ha una nuova finestra
L’usanza, da poco riesumata, di vendere vino tramite questi tabernacoli deriva dal 17° secolo, quando i cambiamenti economici del tempo forzarono un po’ le cose. L’Europa passò per un po’ nella stagnazione economica fra guerre, carestie e pestilenze, abbattendo la popolazione (e i consumi). In quel periodo l’aristocrazia cominciò a convertire le proprie attività in terreni agricoli, che offrivano una rendita stabile.
Nello specifico, le ondate di peste portarono Firenze a creare questo metodo di vendita al dettaglio senza dover toccare il proprio cliente. Ciò, ovviamente, è tornato in auge dopo il Covid con il boom dell’asporto. Queste “porte del paradiso” si trovavano in lungo e in largo, coerentemente con la vastità della clientela che andavano a soddisfare. Si utilizzavano anche per fare beneficenza, lasciando cibo o vino per i più bisognosi.
E comunque, la vendita era molto conveniente per entrambi gli attori: i vignaioli vendevano praticamente e quasi sempre teoricamente, solo il vino dei propri poderi. Farlo in questo modo era esente da tasse.
Sorpresi? Probabilmente no: è risaputo che il successo crea copie, imitazioni ed ispirazioni che partono da idee di altri. In tanti, tornati da Firenze, decidono di creare una buchetta del vino sia in casa propria che per i propri locali: non solo America, ma anche in Canada e in Argentina. Eccone una più tradizionale, a Disneyworld!
Tutto Gusto wine cellar
Il locale Please Tell Me di New York, da oggi 10 aprile, offre la possibilità di acquistare to-go vini come il Syrah e il Merlot attraverso la propria buchetta del vino. I proprietari, Austin Woolridge ed Eric Griego, si raccontano al New York Post (menzionati sul cartaceo) spiegando come abbiano voluto riprendere questa antica e curiosa tradizione di Firenze per fare più soldi. Per vederne la finestrella, la pagina di Instagram potrete trovarla qui. No, questa non è tradizionale.
Non è difficile aspettarsi di trovare turisti e passanti ad aspettare un calice di vino. Tutto nella norma, se non quei problemi un po’ meno ovvi (a chi li guarda da “vicino” con lucenti occhi da turista) che irrimediabilmente ne derivano. Principalmente le questioni sono tre:
Considerato che di buchette del vino ce ne sono circa 160 solo dentro Firenze, vi consigliamo di cliccare direttamente QUI per una mappa completa anche dei locali che le utilizzano per servire alcolici, cappuccini e spritz. La buchetta più caratteristica è a Piazza del Duomo, una delle poche buchette costruite proprio sul portone, in ciò che una volta era la bottega di Donatello.
Crediti foto: buchettedelvino.org; facebook.com/buchettedelvino. Tutti i diritti riservati.
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