La birra è una bevanda alcolica molto amata in tutto il mondo. Rossa, chiara, amara o dolce e fruttata, moltissimi sono gli stili diversi per fare birra che portano a risultati altrettanto differenti. La parola birra deriva dalla parola tedesca Bier, questo termine ha sostituito il più antico Cervogia che indicava le birre prodotte senza luppolo. L’origine etimologica del termine che indicava originariamente è complicata, alcuni pensano che derivi dal latino volgare biber, ovvero bibita bevanda. Oltre ad essere una bevanda deliziosa, la birra ha anche una lunga storia e diverse curiosità interessanti che molti non sanno.
La sua produzione risale almeno a circa 7.000 anni fa nel territorio dell’attuale Iran, nella vecchia Mesopotamia. D’altronde per la birra è necessaria la fermentazione di cereali che contengono naturalmente zuccheri e possono andare incontro a una fermentazione spontanea dovuta a lieviti presenti nell’aria. Talmente importante la birra nel mondo antico che è stata usata come moneta di scambio in alcune civiltà, come l’antica Babilonia, dove poteva essere utilizzata per acquistare beni e servizi. Da qui poi le conoscenze necessarie per produrre birra furono trasmesse ai Greci ma anche ai Romani anche se nel corso del periodo repubblicano il vino divenne la bevanda alcolica preferita nell’impero. La birra cominciò ad essere considerata una bevanda adatta ai barbari. Ampia la diffusione poi della birra durante il Medioevo che veniva consumata quasi giornalmente nei paesi del nord.
Nell’antico Egitto la birra era ritenuta così importante da essere utilizzata come medicinale per malattie di origine intestinale, per curare le ferite e come antidoto al morso degli scorpioni. Anche nel periodo elisabettiano la birra venne utilizzata come cura. Nella birra infatti veniva cucinata la pianta di crescione ed insieme a uva e carne fresca erano la cura per lo scorbuto, una malattia che spesso affliggeva i marinai, causata dalla mancanza di vitamina C, contenuta negli alimenti freschi, carenti appunto nell’alimentazione dei marinai.
Il luppolo è oggi uno degli ingredienti alla base per la produzione della birra, ma è stato introdotto in seguito. La prima volta che viene testimoniato e descritto l’utilizzo di luppolo come conservante naturale è nell’822. Ci furono problemi nella fase iniziale con il luppolo perché non si riusciva a trovare la giusta proporzione. Prima del luppolo veniva usata una miscela di spezie chiamata gruit. Prima dell’utilizzo del luppolo, in assenza del suo potere conservante, la birra non poteva essere esportata perché si rovinava molto facilmente. L’unica alternativa era aumentare il grado alcolico, processo però costoso. Furono alcuni comuni della Germania a perfezionare l’uso del luppolo aprendo così le esportazioni della birra in vasta scala. Nel XIV secolo in Inghilterra furono introdotte delle leggi per imporre l’uso del luppolo, ed in seguito furono introdotte leggi simili in altri paesi. Queste leggi però portarono a sollevazioni di contadini che sostenevano che il luppolo rovinasse il sapore della birra.
Spesso si associa il consumo di birra a qualcosa che possa far male ma non è così o perlomeno non del tutto. Se bevuta con moderazione la birra può avere effetti benefici sulla salute. Alcuni studi hanno dimostrato che la birra apporta benefici cardiovascolari e può ridurre il rischio di patologie cardiache grazie al contenuto di vitamine del gruppo B. Inoltre la birra è stata inclusa nella razione alimentare dei soldati durante la Seconda Guerra Mondiale, poiché conteneva nutrienti importanti come vitamine B e carboidrati. La scienza conferma come, lontana dagli sforzi, la birra abbia effetti positivi grazie al magnesio, fosforo e calcio. Se bevuta con moderazione è più valida di un qualsiasi integratore perchè più completa e con minore quantità di zuccheri.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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