Le Penne alla Roberto, quando l’arrabbiata non basta più e si fa premium

Manuela Titta  | 29 Mar 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

I primi piatti sono davvero il grande cavallo di battaglia della cucina italiana: per quanto si possa ragionare su tutte le altre pietanze, cucinare un piatto di pasta significa sempre realizzare una piccola o grande ricetta. L’Italia è imbattibile da questo punto di vista, non solo per gli infiniti formati di pasta presenti sul mercato, ma anche e soprattutto per gli ingredienti, la cui varietà permette di spaziare in maniera incredibilmente fantasiosa. Vediamo cosa sono le Penne alla Roberto, una ricetta tra le ‘’semplici’’, ma dal gusto grandioso. 

Chi è Roberto

Questa preparazione ha il nome di uno dei protagonisti delle ricette in TV: Roberto Bicocchi, papà di Vito, ha reinterpretato la classica pennetta all’arrabbiata, presentando una versione molto interessante. Roberto Bicocchi era conosciuto al grande pubblico grazie al programma del Gambero Rosso dove prendeva parte, insieme al figlio Vito, per raccontare le ricette tradizionali. La sua era la vera interpretazione popolare, il vecchio modo di cucinare che si faceva un tempo in famiglia, una formula molto amata e particolarmente vincente per la sua semplicità, qualcosa che arrivava immediatamente. Aveva lavorato come cuoco in ospedale e credeva che fosse fondamentale per le persone mangiare bene: questo gli aveva dato una dimestichezza con le preparazioni e gli ingredienti di cui sapeva cogliere le peculiarità da esaltare. Forse per questo la ricetta che porta il suo nome è ricca di significato, oltre che di gusto. 

‘’Nella qualità c’è la bontà’’

Roberto aveva talmente tanta esperienza che riusciva a intuire la qualità di un piatto senza assaggiarlo, sappiamo anche che le sue preparazioni avevano un ingrediente segreto e sapere che le persone riuscivano a realizzare le sue ricette lo rendeva davvero felice. Vediamo allora queste penne che portano il suo nome e cosa ci occorre per realizzarle. 

All’origine era ‘’all’arrabbiata’’

Chi non ha mai mangiato questo condimento alzi la mano, anzi vada in cucina a prepararlo, perché stiamo parlando di un super classico dei decenni scorsi. È una ricetta tipica della cucina romana, veloce e semplice, diventata uno dei simboli della tradizione, come la cacio e pepe o la carbonara. 

Gli ingredienti dell’arrabbiata sono pomodori pelati, aglio, olio EVO, prezzemolo e peperoncino, il vero protagonista che caratterizza questa ricetta. Partendo da questo condimento, è arrivata la versione Roberto, dal nome del suo inventore. Vediamo le differenze e perché vale la pena provarla. 

Semplicità e genuinità 

Questa ricetta dà il meglio di sé in estate ed il motivo è molto semplice: gli ingredienti, quando sono di stagione, sprigionano tutto il gusto necessario a trasformare una preparazione fatta con poche cose, in un primo piatto profumatissimo e pieno di carattere. Scegliamo il formato di pasta che più ci piace, perché se è vero che si chiama Penne alla Roberto, è anche vero che possiamo annoverare questa ricetta tra i comfort food, cioè quel cibo che ci regala un’immediata sensazione di benessere, grazie al suo sapore autentico e familiare

La ricetta

Servono peperoni gialli e rossi, da cucinare in padella con una base di cipolla e olio EVO: a questi ingredienti vanno aggiunte le olive nere tagliuzzate e, ovviamente, il peperoncino. Qui la ricetta è assolutamente da personalizzare in base al gradimento, ma, considerando che è una versione dell’arrabbiata, possiamo anche esagerare con il peperoncino. La pasta va scolata al dente e mantecata nel condimento, aggiungendo dell’acqua di cottura in modo da far assorbire bene tutto il sapore: una bella grattata di Perino Romano DOP e serviamo il piatto decorandolo con le foglie di basilico.

Abbinamento con il vino

Scegliamo un bel vino rosato per accompagnare questo primo piatto, un Cirò DOC potrebbe essere un buon suggerimento: questo vino ottenuto da uve Gaglioppo, risulta non troppo strutturato, ottimo da abbinare ai peperoni. Ha un profumo intenso che rimanda al floreale, con un gusto morbido e persistente. 

Manuela Titta
Manuela Titta

Manuela Titta, cuoca per passione, gastronomo di professione e sommelier per vocazione



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