L’oro nero calabrese: tutto quello che devi sapere sulla liquirizia

Francesco Garbo  | 28 Ago 2023  | Tempo di lettura: 3 minuti

Amara ma molto gradevole, la liquirizia si costume sotto forma di caramelle e bastoncini. Forse però non tutti sanno che uno dei produttori di liquirizia più importanti in Italia è la Calabria, qui la liquirizia è il vero e proprio oro nero. La piana di Sibari, in Calabria appunto, sembra essere il luogo ideale per fare crescere e sviluppare questa radice dal gusto molto intenso.Nel 2011 la liquirizia calabra ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta.

La particolarità che colpisce sin da subito è che la liquirizia si raccoglie ogni 3-4 anni, un tempo lungassimo che porta a fine estate a raccogliere, a mano, questa deliziosa radice. La radice di liquirizia viene tagliata grazie all ausilio di un trattore per poi essere raccolta e unita in fascine destinate all’impianto di lavorazione. Alla liquirizia sotto terra viene lasciata una buona parte di radice che sarà la base del prossimo raccolto.

Qui la liquirizia ha trovato il suo terreno perfetto

Ma perché cresce così bene proprio a Sibari? Innanzitutto va precisato che la liquirizia predilige terreni argillosi, cresce praticamente in assenza di interventi da parte dell’uomo se non quello finale della raccolta. Questa radice va talmente in profondità che sullo stesso terreno si possono coltivare contemporaneamente anche altri prodotti come i legumi ad esempio. Oltre al terreno, anche il microclima della piana di Sibari si rende unico da secoli per la coltivazione della liquirizia. Pare infatti che furono i greci a bonificare questa piana e a introdurre qui la liquirizia. Tornando ai greci, già per loro erano note le molte caratteristiche positive della liquirizia con le sue sostanze antiossidanti che la rendono un perfetto elisir ansietà del tutto naturale. La liquirizia inoltre è un antinfiammatorio, mucolitico ed emolliente un valido aiuto per mal di gola e raffreddore. Perfetta come gastroprotettivo e antiulcera tanto da essere usata sin dall’antichità contro i bruciori di stomaco e il reflusso. Non finisce qui è anche anticarie, antialitosi e sbiancante grazie alla saponina.

La lavorazione della liquirizia non è semplicissima, si ottiene dopo molti passaggi di concentrazione di estratto che viene colato in ani e raffreddato. In questa fase la liquirizia è molto dura, viene poi tagliata e infine nebulizzata con vapore acqueo che porta il colore della liquirizia da un marrone intenso al classico nero lucido. ma una volta lavorata, cosa ci si fa con lo scarto della radice? Essendo una pianta ricca in azoto viene utilizzata come fertilizzante naturale.Per assaggiare la vera liquirizia non bisogna scegliere le varie caramelle gommose che di liquirizia ne contengono davvero poca ma optate per i bastoncini di liquirizia pura.

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