Lo chef stellato Vincenzo Guarino arriva ad Agerola e cucina in un palazzo del Settecento, una tra le dimore storiche d’Italia

Adriano Bocci  | 21 Mar 2024
Immagine del ristorante La Corte degli Dei, che mostra i tavoli apparecchiati con gli ombrelloni da ristorante

Ad Agerola è stata da poco inserita nell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSL) un esempio delle poche dimore rimaste dell’architettura Patrizia che fa storia da tutte le parti, il Palazzo Acampora, che vedrà (da oggi) la riapertura del proprio ristorante dopo una chiusura temporanea. Non è solo questa la novità per Palazzo Acampora, però. Il suo ristorante, di fine dining, è coerentemente chiamato Corte degli Dei ed è situato all’interno del Palazzo stesso: come ci si può aspettare è semplicemente sinonimo di eleganza e raffinatezza.

Sempre con coerenza, infatti, la seconda novità è nell’integrazione nel team della Corte degli Dei dello chef stellato Vincenzo Guarino, che ha portato diverse Stelle Michelin nei ristoranti dove ha offerto la sua maestria. E che porterà qualche miglioria ad un suo allievo già Executive Chef.

1 Le novità per Palazzo Acampora

Vincenzo Guarino

Come detto, Vincenzo Guarino sarà il nuovo brand chef e porterà una rivoluzione nella cucina di questo paradiso per gli occhi, chiamato a gestire la supervisione strategica e tecnica del Progetto Palazzo Acampora.

La cucina è già ben definita dallo chef di stanza, Giuseppe Romano, che andrà ora a godere di tante piccole migliorie sempre nel nome del territorio e, soprattutto, di uno dei più grandi vanti del ristorante: l’offerta di alta cucina con prodotti a chilometro zero. Difatti, oltre alla lochescion da diesci, la stagionalità verrà suddivisa sia nel regolare menù alla carta che in quattro degustazioni differenti, disponibili per la cena.

I quattro menù degustazione sono correttamente allineati con i quattro pilastri che li guidano: territorio, qualità, stagionalità e Km0, nell’impronta della reinterpretazione dell’Executive Chef Giuseppe Romano, effettivamente allievo di Vincenzo Guarino.

Tra le proposte alla carta ci sono piatti come:

  • Trancio di rombo con caponatina di verdure, cialde di biscotto agerolese e maionese al basilico e lime ripassata;
  • Ndunderi di ricotta con crema di fave, pecorino e guanciale;
  • Cappuccino salato, ossia crema di patate, pan brioche croccante, spuma di Provolone del Monaco e polvere di funghi.

Ndr: il Provolone del Monaco è un rinomato formaggio grasso a pasta semidura, a lunga stagionatura e piccante, acquistabile qui, da 43€/kg. Per la cena si può scegliere alla carta o andare per uno dei quattro menù degustazione: Tradizione, Innovazione, Mare e Green.

In generale non mancheranno alcuni prodotti tipici, come il tarallo di Agerola, ma anche qualche rivisitazione come la trasformazione della braciola in una tartare di vacca agerolese, o l’utilizzo dell’olio campano, del quale (quello premium) ogni ospite avrà una degustazione, oltre ad un aperitivo di finger food accompagnato da un calice di spumante.

Per la Pasqua, ovviamente, ci sarà un menù apposito che avrà come protagonista l’agnello in tre varianti, con crema di piselli e patate di Agerola.

Discorso diverso per il pranzo, invece, dove l’offerta sarà più semplice on 3 proposte per portata, come la parmigiana di melanzane o un cuberoll di manzo ai tre pepi. Detto questo, in sala ci sarà anche il sommelier Antonio Iovine, sicuro testimone dell’enorme carta dei vini che potrete trovare sul loro sito.

Ma a proposito dei vini…

2 Cosa offre la Corte degli Dei

Mano che mostra la creazione di cibi di alta cucina

La Corte degli Dei permette una degustazione dei vini fatta ad hoc nell’Antica Bottaia, un ambiente del ‘700 dove ci sono tutte le loro modestissime 200 etichette, incluso qualche vino biodinamico. La degustazione include 4 fra i migliori vini della Campania, assieme a salumi e formaggi della tradizione, nei giorni feriali.

Il prezzo ad personam è di 70€. Tutto sommato, contando la loro carta dei vini prestigiosa, non è nemmeno così esoso: sapevate che la Campania è la regione che spende di più per il cibo?

Oltretutto, alla Corte degli Dei si fanno anche Cooking Class, lezioni di cucina Napoletana e della tradizione gastronomica Amalfitana. Si comincia con un tour che accompagna gli ospiti a scoprire l’appartamento storico del Palazzo, esempio di dimora e architettura Patrizia, piena di opere e cimeli di grande valore storico e artistico. Successivamente è il turno dell’orto biologico dove si fanno conoscere e si raccolgono i prodotti a Km0, ed infine fare la cooking class vera e propria (con un po’ di champagne) con l’Executive Chef Giuseppe Romano.

Finita la preparazione dei piatti ci si accomoderà nella Corte del Palazzo dove si mangeranno i frutti del proprio lavoro, portando a casa ricette semplici ma di grande effetto che si possono riproporre a casa.

Crediti foto: lacortedeglidei.it; ansa.it

Adriano Bocci
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