L’olio d’oliva? Ecco il motivo perchè ora si paga a peso d’oro

Francesco Garbo  | 27 Set 2023

Questo è il periodo in cui si raccolgono le olive per trasformarle nel preziosissimo olio extravergine d’oliva. Quest’anno però l’olio costerà molto di più del solito, è stato previsto un 30% in più rispetto allo scorso anno. La siccità è il principale colpevole di questo rincaro, ma capiamo meglio cosa sta succedendo.

1 A cosa è dovuto il rincaro

“Questo perchè i costi di produzione sono lievitati a causa della siccità e in più per la mancanza di prodotto in tutta l’area del Mediterraneo”. Ha spiegato Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola, la più grande organizzazione nazionale di produttori olivicoli che raggruppa 47 cooperative in tutte le province italiane.  “Per la prossima campagna olivicola calcoliamo un rincaro del prezzo del 30-40% all’ingrosso, noi produttori venderemo a 9 euro al chilo e sullo scaffale l’olio italianosarà a 10-11 euro al litro, con un 30% in più per il consumatore finale rispetto alla scorsa annata.” 

Una previsione non proprio rassicurante che prevede un prezzo più alto almeno per i prossimi due anni, siccità e caldo non lasciano margine di speranza. “In questa campagna, con questi prezzi, quest’anno recupereremo i costi di produzione rispetto ad altri in cui è andata peggio. Ma non per un effetto strutturale sul mercato ma semplicemente perchè nell’intero bacino del Mediterraneo non c’è produzione, la Spagna è stata colpita da una forte siccità e non ha produzione, come anche la Tunisia, il Marocco e il Portogallo. E quindi gli industriali italiani non possono andare lì ad acquistare il prodotto. Si inizierà il raccolto delle olive in Sicilia, poi la Calabria e poi in Puglia ai primi di ottobre. Di seguito inizierà la raccolta anche nelle altre regioni. E’ una campagna a macchia di leopardo. Ci sono regioni, come appunto la Sicilia, la Puglia e la Calabria, in cui c’è una buona produzione. Nel Centro-Nord, invece, non c’è tanta produzione a causa delle piogge del mese di maggio che hanno slavato l’albero di ulivo quando era in fiore e quindi non c’è stata la necessaria impollinazione dei fiori stessi”

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Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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