Il prodotto Marrone Segnino, appartenete alla specie Castanea sativa, proviene da fustaie da frutto site ad un’altitudine tra i 300 e 800 metri s.l.m. Il marrone segnino presenta un colore marrone rossiccio con striature scure evidenti, una pezzatura da media a grossa (50-95), una forma ovale con apice appiattito; un episperma (pellicola) sottile, di colore giallognolo, poco aderente e facilmente asportabile; un seme di colore bianco tendente un poco al giallo, croccante; un sapore dolce.
Aree di rinvenimento del Prodotto: Carpineto Romano (RM), Gorga (RM), Segni (RM)
Cenni storici e curiosità
L’introduzione nel territorio di Segni del marrone, si fa risalire alla metà del sec XVI, quando in occasione del matrimonio di Mario Sfroza e Fulvia Conti vennero introdotte piante di castagno prelevate dal territorio di Santa Fiora, posta sulle pendici dell¿Amiata. Una leggenda, invece, attribuisce al pontefice segnino Vitaliano (657-672) l’introduzione del castagno nel territorio lepino. Pierre Toubert, nella sua opra dedicata al Lazio meridionale ed alla Sabina tra il IX ed il XII sec, dice testualmente che i castagneti più rimarchevoli per compattezza e bella disposizione sono quelli di Patrica, Segni, Norma e Morolo che si iscrivono come l’ultima tappa della conquista agraria. Gli statuti segnini, la cui stesura originale si può far risalire quanto meno al sec XII, documentano la presenza di castagneti e tutte le varie operazioni collegate a questa pianta ed ai suoi frutti, con specifiche precauzioni di tutela da eventuali danni, sanzionandoli in maniera dettagliata.
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