Mela Carla

PaesidelGusto  | 26 Feb 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

La mela Carla è una mela dal frutto medio o grosso di forma irregolare; somiglia alla mela Francesca, ma il rosso pallido predomina nettamente sul verde e le lenticelle sono più evidenti. La polpa è dura, meno croccante della Francesca, risultando quindi più pastosa.

È un prodotto presente in più zone d’Italia, particolarmente:

  • Valdarno aretino e fiorentino (province di Arezzo e Firenze) – Toscana
  • Provincia di Piacenza (comuni di Piacenza, San Pietro in Cerro, Villanova, Carpaneto, Castell’Arquato, Lugagnano, Monticelli, Gropparello, Gossolengo, Vernasca, Agazzano, Piozzano, Castelvetro, Besenzone, Bobbio e Ottene) – Lombardia
  • Media e alta Val Borbera (Albera Ligure, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Grondona, Mongiardino Ligure, Roccaforte Ligure e Rocchetta Ligure) – Piemonte

Cenni storici e curiosità sulla mela Carla

Toscana

La mela Carla, originaria dell’area fiorentina, era diffusa in collina o negli orti delle case padronali. Sopravvive marginalmente con poche piante isolate in collina presso vecchi casolari.

Lombardia

Negli Annali dell’agricoltura del Regno d’Italia contenenti fatti, osservazioni e memorie sopra tutte le parti dell’economia campestre il Cavalier Filippo Re nel 1813, trattando dell’agricoltura del circondario di Piacenza, riporta il nome di diverse varietà di mela, alcune delle quali sono ancora oggi coltivate in Provincia di Piacenza. Tra queste, appunto, la mela Carla.

L’istituto di Coltivazione Arboree della Facoltà di Agraria della Università Cattolica di Piacenza ha condotto accurate indagini fin dagli anni ’60 sulle caratteristiche delle antiche varietà locali di mela (Fregoni M. 1962 – Ughini V., Valli R. e Roversi A. 1980).

In provincia il melo vanta antiche tradizioni comprovate dalla individuazione e caratterizzazione delle cinque cultivar piacentine documentate, e di altre varietà citate in pubblicazioni più recenti.

Piemonte

Storicamente, la mela Carla era talmente diffusa in Val Borbera che, ancora alla fine degli anni ’60, quelle in più venivano raccolte e inviate nell’Astigiano con grandi camion. Queste si impiegavano poi per la “spumantizzazione”.

Processi produttivi della mela Carla

Non si segnalano particolari strumenti meccanici atti alla produzione della mela Carla. I locali per la conservazione sono costituiti da magazzini e/o cantine nei quali il prodotto resta in attesa della maturazione e della vendita.

FONTE: B.U.R. Piemonte, Supplemento al numero 23 – 6 giugno 2002

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