CARATTERISTICHE DELLE VARIETA’ LOCALI DA SALVAGUARDARE, METODICHE DI COLTIVAZIONE E/O VOCAZIONALITA’ TERRITORIALE CONSOLIDATE NEL TEMPO: I preziosi terreni alluvionali della zona di Cavour si sono rivelati ideali per lo sviluppo di una fiorente melicoltura, che è, ormai, all’avanguardia nella regione e che trova la sua massima espressione nell’ormai classico appuntamento autunnale della manifestazione “Tuttomele”.
· Bella di Barge: frutti di grossa pezzatura, buccia liscia con colore di fondo giallo verde e sovracolore rosso aranciato, polpa croccante di colore bianco e di sapore dolce aromatico; la raccolta avviene nella seconda decade di ottobre;
· Buras: frutti di media pezzatura, buccia lievemente ruvida e rugginosa di colore giallo-verde, polpa croccante di colore bianco-verde e di sapore dolce acidulo; la raccolta avviene nella seconda decade di settembre;
· Dominici: frutti di grossa pezzatura, buccia leggermente ruvida, rugginosità a forma lenticellari e a livello della cavità calicina con colore di fondo giallo verde e sovracolore rosso sfumato, polpa croccante bianca o bianco-crema e di sapore acidulo aromatico; la raccolta avviene nella seconda decade di ottobre;
· Furnas: frutti di grossa pezzatura, buccia liscia, rugginosità a livello della cavità peduncolare con colore di fondo giallo verde e sovracolore rosso sfumato, polpa fondente bianca e di sapore dolce-acidulo; la raccolta avviene nella seconda decade di settembre;
· Gamba fina lunga: frutti di medio-piccola pezzatura, buccia liscia, rugginosità a livello della cavità peduncolare con colore di fondo giallo verde e sovracolore rosso vinoso, polpa fondente bianca e di sapore dolce; la raccolta avviene nella seconda decade di settembre;
· Gamba fina piatta: frutti di medio-piccola pezzatura, buccia liscia, rugginosità a livello della cavità peduncolare con colore di fondo giallo verde e sovracolore rosso scuro, polpa fondente di colore bianco crema e di sapore dolce; la raccolta avviene nella prima e seconda decade di ottobre;
· Gian d’Andrè: frutti di piccola pezzatura, buccia liscia, rugginosità a livello della cavità peduncolare con colore di fondo verde e sovracolore rosso vinoso, polpa succosa bianco-gialla e di sapore dolce; la raccolta avviene nella terza decade di ottobre;
· Grenoble: frutti di piccola pezzatura, buccia liscia, rugginosità a livello della cavità peduncolare e di colore verde, polpa croccante bianco-verde e di sapore acidulo; la raccolta avviene nella terza decade di ottobre;
· Losa: frutti di piccola pezzatura, buccia ruvida, rugginosità fino al 25% con colore di fondo verde e sovracolore rosso sfumato, polpa succosa bianco-verde e di sapore dolce-acidulo; la raccolta avviene nella prima decade di ottobre;
· Magnana: frutti di media pezzatura, buccia ruvida, rugginosità a livello della cavità peduncolare con colore di fondo verde e sovracolore rosso o rosso vinoso, polpa fondente di colore biancoverde e di sapore dolce-acidulo; la raccolta avviene nella terza decade di ottobre e nella prima decade di novembre;
· Runsè: frutti di media pezzatura, buccia liscia, senza rugginosità con colore di fondo gialloverde e sovracolore rosso brillante o rosso vinoso, polpa succosa di colore bianco crema, sfumato di rosa e di sapore acidulo-aromatico; la raccolta avviene nella prima decade di novembre;
· Rus Tumasin: frutti di medio-piccola pezzatura, buccia liscia, rugginosità a livello della cavità peduncolare con colore di fondo giallo-verde e sovracolore rosso brillante, polpa fondente bianco-verde e di sapore dolce-acidulo; la raccolta avviene nella terza decade di ottobre;
· Bianc brusc: frutti di piccola pezzatura, buccia cerosa, rugginosità sino al 25% con colore di fondo giallo-verde e sovracolore rosso sfumato, polpa croccante bianco-verde e di sapore acidulo; la raccolta avviene nella prima decade di ottobre;
· Chanpagne: frutti di media pezzatura, buccia cerosa, rugginosità a livello della cavità peduncolare con colore di fondo giallo-verde e sovracolore rosso sfumato, polpa fondente bianca e di sapore acidulo; la raccolta avviene nella prima decade di settembre;
· Piatlin: frutti di medio-piccola pezzatura, buccia cerosa, rugginosità sino al 25% con colore di fondo verde e sovracolore rosso vinoso, polpa croccante e succosa di colore bianco-verde e di sapore acidulo; la raccolta avviene nella prima decade di ottobre;
· Sapis: frutti di medio-grossa pezzatura, buccia liscia, rugginosità sino al 25% ed a livello della cavità peduncolare con colore di fondo giallo-verde e sovracolore rosso sfumato, polpa croccante bianco crema e di sapore dolce; la raccolta avviene nella prima e nella seconda decade di settembre;
· Sconosciuta Benech: frutti di piccola pezzatura, buccia liscia, rugginosità sino al 25% ed a livello della cavità peduncolare con colore di fondo giallo-verde e sovracolore rosso sfumato, polpa croccante di colore bianco crema e di sapore acidulo; la raccolta avviene nella seconda decade di agosto.
ZONA DI PRODUZIONE: La zona di produzione delle “Mele di Cavour” comprende il comune di Cavour e le zone limitrofe in provincia di Torino e Cuneo.
MATERIALI ED ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER LA CONSERVAZIONE E/O L’IMBALLAGGIO DEL PRODOTTO ORTOFRUTTICOLO INDICATO NELLA PRESENTE SCHEDA: La commercializzazione delle “Mele di Cavour”, ai fini dell’immissione sul mercato deve essere effettuata utilizzando le seguenti confezioni, in cartone, in legno o in materiale plastico:
DESCRIZIONE DEI LOCALI DI CONFEZIONAMENTO E/O DI CONSERVAZIONE: La eventuale conservazione delle “Mele di Cavour” avviene secondo i metodi tradizionali, attraverso la tecnica della refrigerazione, in locali dove vengono assicurati valori di temperatura, di umidità e di composizione atmosferica tali da non alterare la peculiari caratteristiche qualitative del prodotto.
DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE LA VOCAZIONALITA’ TERRITORIALE CONSOLIDATA NEL TEMPO PER UN PERIODO NON INFERIORE AI VENTICINQUE ANNI DEL PRODOTTO ORTOFRUTTICOLO INDICATO NELLA PRESENTE SCHEDA: Tutte le varietà che caratterizzano le “Mele di Cavour” sono state classificate in un periodo che va dalla metà dell’800 al 1930, a testimonianza dell’antichità della melicoltura nell’areale considerato.
La bibliografia che dimostra l’antichità e la vocazionalità territoriale della Mela di Cavour è assai corposa; merita citare in particolare:
FONTE: B.U.R. Piemonte, Supplemento al numero 23 – 6 giugno 2002
Non è Natale a Napoli se non ci sono i roccocò! La ricetta di queste ciambelline a ...
Oggetto di culto degli antichi egizi, in uso dall’età del bronzo, che veniva ...
In questo periodo sicuramente vorremmo tutti essere in una città magica a respirare ...
Se c’è una città capace di unire il clima mediterraneo alle tradizioni tirolesi, ...
©
2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur