Descrizione del prodotto
Si tratta di particolari meloni a frutti oblunghi ricoperti di leggera peluria che, al raggiungimento del peso di qualche etto, si consumano alla stregua di come altrove si consumano i cetrioli.
Tali varietà (la cui coltura ha avuto un notevole impulso con l’irrigazione) sono attualmente diffuse nella provincia di Lecce e sono denominate “meloncelle” o “spiuleddhre . Si presentano una a buccia chiara e l’altra a buccia verde scuro e vengono largamente coltivate e vendute sul mercato locale.
Territorio di produzione: Tradizionalmente l’area più vocata alla coltura delle “meloncelle” era quella dei paesi di San Donato e Galugnano da dove, talvolta già nel mese di maggio, arrivava sui mercati la prima produzione.
Attualmente è ascrivibile a tutto il territorio della Provincia di Lecce, in particolare nei Comuni di Nardò, Copertino, Leverano, Galatina e Taviano.
Cenni storici e curiosità
Più che secolare, come attestato da antichi storici locali, quali il Marciano, il Gagliardo, il Corrado ed altri, la coltivazione di queste varietà di meloni, come d’altronde anche quella di tutta una serie di altre, per così dire, più convenzionali varietà locali di meloni e cocomeri apprezzate e celebrate nei tempi passati per dimensioni e tenore zuccherino. Da oltre un trentennio diverse importanti aziende sementiere hanno selezionato i migliori cloni di “meloncelle” ed è molto facile reperire attraverso i normali canali commerciali le sementi nonché, presso i vivaisti, le piantine.
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