Miele di Santoreggia

PaesidelGusto  | 22 Set 2014  | Tempo di lettura: meno di 1 minuto

Nel periodo di fioritura, da luglio a settembre, le api bottinano il nettare dei fiori di questa pianta da cui deriva un Miele monoflora di Santoreggia dal caratteristico colore chiaro, tendente al giallo-verde quando liquido e al grigio-verde se in forma cristallizzata. L’odore è di media intensità, con nota caratteristica che richiama l’odore di terra bagnata o di muffa; il sapore è mediamente intenso, persistente, con note leggermente amarognole che richiamano il caffè.

 

Aree di rinvenimento del Prodotto: Vallepietra (RM)

 

Cenni storici e curiosità
Nel territorio dei Monti Simbruini, grazie alla ricchezza in essenze floreali, l’attività dell’apicoltura è piuttosto favorita e secondo le testimonianze locali la passione per questo settore risale a molti anni fa. Si tratta di un’attività che, soprattutto in passato, veniva praticata in forma hobbistica; oggi alcuni appassionati di questo settore hanno pensato bene di realizzare dei piccoli laboratori di smielatura e di produzione di altri prodotti dell’alveare. I tipi di miele maggiormente prodotti sono: miele di acacia, millefiori, castagno, melata di bosco. Ma da alcuni anni alcuni piccoli apicoltori hanno riscoperto il miele monoflora di Santoreggia, ossia miele ottenuto dal nettare dei suoi fiori, bottinato dalle api tra luglio a settembre, Si tratta di una pianta erbacea originaria dell’Asia occidentale e diffusa nell’Europa meridionale. E’ presente in Italia, spontanea o naturalizzata, al Nord e al Centro, nelle zone aride. Da secoli presente sul territorio laziale tant’è vero che i romani la utilizzavano in grande abbondanza per insaporire i cibi, salse e aceto.

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