-farina di grano duro
I minuich, si chiamano anche minnicchi, fascined o «macarun chi fèr», cioè maccheroni coi ferri.
Mettere sulla spianatoia la farina (senza salarla), fare la fontana e versarvi al centro acqua in bollore: impastare ottenendo una pasta piuttosto morbida.
Fare con essa tanti bastoncini lunghi circa cm. 5 e tagliarli a pezzetti di circa un centimetro, posarne tre sullo speciale ferro (è simile ad un ferro da calza ma anziché rotondo è quadrato; a volte viene però usato un bastoncino di stoppia o di saggina); schiacciare con le mani la pasta ed arrotolarla, poi farla scivolare fuori dal ferro.
Si otterranno così come degli spaghetti bucati, della lunghezza delle «penne». Lasciarli asciugare ben sparsi sulla spianatoia e poi lessarli mettendoli in acqua bollente e salata; scolarli e condirli.
La cucina tipica lucana ama condirli con sugo di pomodoro (che le massaie tengono sempre già pronto, chiuso in bottiglie) e «cime di cola» (un particolare cavolfiore verde) lessate, cospargendo poi la pasta con pecorino grattugiato. Oppure si condisce la pasta facendola saltare in olio soffritto lentamente insieme a spicchi di aglio e ad un peperoncino rosso piccante.
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