Si tratta di castagne secche private della buccia. Nella tradizione locale si consumano bollite in acqua o latte, con aromi e spezie per la preparazione di minestre e pietanze gastronomiche. Frutto dal sapore dolce naturale.
Aree di rinvenimento del Prodotto: Capranica Prenestina (RM), Genazzano (RM), San Vito Romano (RM)
Cenni storici e curiosità
Ci parla di una “castagna prenestina” già Catone nel suo “De Agri Cultura”, includendola nella categoria “Noci”. Le considera più pregiate di quelle del napoletano. La leggenda vuole che siano state l’unico strumento di sopravvivenza per i Prenestini nel corso del lungo assedio di Silla. Per moltissimo tempo la castagna ha svolto un ruolo molto importante nell’alimentazione umana delle genti del posto, ma il primo forte impulso alla coltivazione vera e propria si è registrata nel medioevo, grazie alla contessa Matilde di Canossa. Pratica molto diffusa per la conservazione delle castagne, sin da epoca più remota, nel territorio in esame, è data dall’essiccazione, procedimento lungo che porta ad ottenere delle ottime “mosciarelle”.
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