Nel cuore del Veneto un ex armatore si trasforma in viticoltore e comincia a produrre alcuni dei migliori vini della Valpolicella

La Valpolicella è una delle regioni vinicole più prestigiose d’Italia, da ricercare nella provincia di Verona e nel cuore del Veneto. Famosa soprattutto per l’Amarone, la Valpolicella è da esplorare anche oltre dal momento che produce una gamma di vini di alta qualità che riflettono il carattere unico del territorio. I vini della Valpolicella sono infatti apprezzati in tutto il mondo per la loro complessità, eleganza e capacità di invecchiamento.

Vini e territorio in Valpolicella

La Valpolicella si estende a nord di Verona, tra il Lago di Garda e i Monti Lessini. Il territorio è caratterizzato da colline dolci e vallate, con terreni calcarei e ricchi di minerali che contribuiscono alla qualità dei vini. Il clima è temperato, con inverni miti ed estati calde, influenzato positivamente dalla vicinanza del lago che mitiga le temperature estreme. Le condizioni climatiche e geografiche della Valpolicella sono ideali per la coltivazione della vite e la produzione di vini di eccellenza.

I vini della Valpolicella sono principalmente ottenuti da una combinazione di uve autoctone, tra cui:

• Corvina Veronese: L’uva principale dei vini della Valpolicella, che conferisce struttura, colore e note fruttate.
• Rondinella: Aggiunge freschezza e aromi fruttati ai vini.
• Molinara: Contribuisce all’acidità e alla leggerezza del vino.
• Corvinone: Spesso utilizzata come sostituta della Corvina, dona maggiore complessità e struttura.

Proprio da queste uve nascono alcuni dei principali vini della zona come il Valpolicella Classico, il Valpolicella Superiore, il Ripasso della Valpolicella, l’Amarone della Valpolicella e il Recioto della Valpolicella.

I vini della Valpolicella rappresentano l’eccellenza della viticoltura veronese, con una selezione di calici che contengono sia vini freschi e giovani che rossi strutturati e complessi, fino ai dolci ricchi e vellutati. Ogni vino riflette il carattere unico del territorio e la maestria dei produttori locali, offrendo un’esperienza enologica indimenticabile.

Scegliere un vino della Valpolicella significa immergersi in una tradizione lunghissima e variegata, di cui anche le tante cantine del territorio si fanno portavoce. Come Mezzo Ettaro, a San Pietro in Cariano.

Mezzo Ettaro, quando la vita cambia e va verso il vino

Mezzo Ettaro, cantina della Valpolicella

Mezzo Ettaro è un’espressione autentica dell’amore per la viticoltura e la cultura enogastronomica italiana, un esempio brillante di come passione personale e professionalità possano trasformare un semplice hobby in un’impresa vitivinicola di successo. Fondata da Giorgio Dolcetta, ex armatore trasformato in viticoltore, insieme al suo collaboratore Leonardo Zamboni, l’azienda si erge sul colle della Masùa, dove praticano un’agricoltura rispettosa e manuale.

La tradizione di Mezzo Ettaro si fonde con l’innovazione attraverso tecniche di vinificazione che rispettano il tempo della natura ma incorporano tecnologie moderne per garantire la qualità. I vini, vinificati separatamente in una cantina esterna a causa delle dimensioni limitate della propria struttura, riflettono l’unicità del terroir attraverso pratiche biodinamiche che enfatizzano la purezza e la freschezza del prodotto finale.

L’enoturismo a Mezzo Ettaro offre un’immersione profonda nella cultura del vino. Oltre alle degustazioni, Giorgio e Leonardo coinvolgono personalmente i visitatori, condividendo le tecniche di lavorazione e la storia del territorio in un approccio davvero intimo.

L’essenza di Mezzo Ettaro risiede nella sua capacità di coniugare con successo la tradizione vitivinicola con l’innovazione, offrendo un’esperienza unica ai visitatori e mantenendo uno stretto legame con la terra e la sua cultura. La filosofia di Giorgio e Leonardo dimostra un profondo rispetto per la natura e un impegno verso la produzione di vini di alta qualità che celebrano il loro ricco patrimonio italiano.

Leggi l’intervista completa sul blog di Borgo Divino.

[foto copertina da account Instagram @mezzoettarowines]