Bassiano è un affascinante borgo medievale della provincia di Latina nel Lazio. Arroccato sui Monti Lepini a circa 562 metri di altitudine, è noto per la sua storia, le tradizioni enogastronomiche e il patrimonio culturale.
Le origini di Bassiano risalgono all’epoca medievale, con testimonianze storiche che indicano il passaggio del borgo dalla famiglia degli Annibaldi ai principi Caetani nel XIII secolo. Questi ultimi dotarono Bassiano di una cinta muraria, costruita tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, che ancora oggi circonda il centro storico, caratterizzato da case costruite a spirale che culminano nel punto più alto del colle, dove anticamente si ergeva la rocca.
Passeggiando per le strette vie del borgo, si possono ammirare le case-torri medievali, le mura ben conservate e le porte d’accesso, come la suggestiva Porta Nova.
Dedicato al celebre umanista e tipografo nato a Bassiano, il Museo delle Scritture “Aldo Manuzio” ospita una collezione di manoscritti, incunaboli e strumenti tipografici che raccontano la storia della scrittura e della stampa.
Situato a pochi chilometri dal centro, merita decisamente una visita il santuario del Crocifisso immerso in una vallata e a cui abbinare la Grotta di Selvascura, nota anche come Grotta dei Templari, un luogo di grande suggestione e spiritualità.
A Bassiano si produce un prosciutto davvero unico, che rientra nei prodotti agroalimentari tradizionali laziali e si ‘incontra’ lungo la strada del prosciutto del Basso Lazio. Il profumo leggermente affumicato è il suo marchio di fabbrica.
La storia del prosciutto di Bassiano comincia esattamente nel 1964 quando Astro Reggiani, un salumiere modenese in cerca di fortuna, iniziò a produrre prosciutti prendendo accordi con le monache di un convento nei pressi di Bassiano. Decise di stagionare i prosciutti in quella zona dopo essersi reso conto delle particolari condizioni climatiche del luogo.
Da lì poi la produzione cresce con successo fino ad arrivare ai giorni nostri.
Le caratteristiche del territorio che consentono una perfetta stagionatura dei salumi fanno si che Bassiano abbia una storia legata con questo tipo di prodotti orami da anni. Qui infatti grazie ai venti freddi provenienti dai Monti Lepini che si incontrano con il clima umido dell’agro pontino creano un microclima unico, perfetto per la stagionatura. Il prosciutto di Bassiano è prodotto da anni dalle famiglie nei mesi invernali ma dal 1960 la procedura è stata resa industriale e da li questo salume è stato conosciuto sempre di più anche al di fuori della sua zona di produzione.
Per fare il prosciutto di Bassiano occorre una coscia di maiale di un peso superiore ai 13 kili che viene poi rifilata a mano, pulita e preparata per essere conciata ovvero immersa in una bagnata di vino bianco locale, pepe, aglio. Dopo questo passaggio la sugnatura (questo processo avviene due volte, una al sesto mese di stagionatura l’altra verso il decimo) che avviene a mano, si ricopre la carne con un sottile strato di sugna, sale, peperoncino e farina di riso come protezione alla carne scoperta, infine sottoposta alla salatura manuale.
Dopo sei mesi il prosciutto viene lavato e stagionato, affronta due stagionature diverse prima di essere affumicato leggermente con legno di faggio. Dopo ben 18 mesi il prosciutto è pronto per essere gustato.
All’aspetto visivo il prosciutto risulta di un colore rosso intenso e al sapore salato e deciso.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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