San Vito Lo Capo è una perla della Sicilia, famosa per la sua spiaggia dorata e le acque cristalline che si fondono con il cielo all’orizzonte. Una delle attrazioni principali è la splendida spiaggia, ideale per chi cerca relax o vuole praticare sport acquatici come il kitesurf e lo snorkeling. Il borgo marinaro conserva il fascino autentico con le sue casette bianche e i vicoli fioriti, dove è piacevole passeggiare al tramonto, magari gustando un gelato artigianale o un cannolo siciliano.
Tra le tappe imperdibili c’è la maestosa Tonnara del Secco, un antico stabilimento per la pesca del tonno che racconta storie di mare e tradizione. Per gli amanti della natura, la Riserva Naturale dello Zingaro offre sentieri panoramici mozzafiato e calette incantevoli come Cala Tonnarella dell’Uzzo, perfetta per un tuffo in un mare incontaminato. Anche la Chiesa di San Vito, in stile arabo-normanno, merita una visita per la sua storia e la sua posizione scenografica. Da qui, la vista si apre su un paesaggio mozzafiato, dove la natura e la cultura si fondono in un connubio indimenticabile.
Per quanto riguarda i piatti tipici, particolare, San Vito Lo Capo e il cous cous hanno un legame profondo che affonda le sue radici nella storia e nelle tradizioni culturali mediterranee. Questo piatto, simbolo di convivialità e contaminazione, è diventato parte integrante dell’identità gastronomica del borgo marinaro. Qui, la ricetta tradizionale del cous cous di pesce si tramanda di generazione in generazione, come un rito familiare che unisce sapori, profumi e antiche tecniche di preparazione.
Il cous cous rappresenta la memoria collettiva di San Vito Lo Capo, un crocevia di popoli e culture che si riflette nella cucina locale. Non è solo un piatto: è un simbolo di apertura e accoglienza, un modo per raccontare la storia di un luogo dove il mare e la terra si incontrano. Durante il Cous Cous Fest, questa connessione si rinnova e si celebra con orgoglio, trasformando il borgo in una vera e propria capitale del gusto, dove il cous cous diventa ambasciatore della cultura mediterranea.
Il cous cous ha origini antiche, risalenti ai popoli berberi del Nord Africa. Con l’espansione araba, questo piatto è arrivato in Sicilia durante il periodo della dominazione musulmana, tra il IX e l’XI secolo. La città di Trapani, in particolare, è diventata il centro della tradizione del cous cous in Sicilia.
Nel corso dei secoli, il cous cous è stato integrato nella cucina locale, assumendo caratteristiche uniche che riflettono la fusione delle culture. Si tratta di un piatto che tipicamente si prepara in località come Trapani (e provincia, dove peratro si produce anche il celeberrimo Marsala) e San Vito Lo Capo. A San Vito Lo Capo peraltro si tiene ogni anno uno dei maggiori eventi dedicati, il Cous Cous Fest.
La cucina italiana è famosa per la sua capacità di prendere ingredienti e piatti da altre culture e renderli propri. Il couscous non fa eccezione. Questa fusione di culture culinarie è ciò che rende la cucina italiana così unica e amata in tutto il mondo.
Questa fusione di culture culinarie è ciò che rende la cucina italiana così unica e amata in tutto il mondo.
Mentre in Nord Africa potrebbe essere servito con agnello o pollo, in Italia, specialmente in Sicilia, è spesso abbinato a pesce o verdure. Proprio come in questa ricetta.
Il couscous è realizzato da semola di grano duro e ha una storia millenaria. È un alimento energetico, ricco di carboidrati e proteine. Le verdure, oltre a dare colore e sapore al piatto, apportano vitamine e minerali essenziali per la nostra salute. E non dimentichiamo le mandorle, che aggiungono una nota croccante e sono una fonte di grassi sani.
Si inizia a pulire il pesce o lo pulisce al momento dell’acquisto il pescivendolo, tenendo da parte le teste e le lische. Si mettono a bagno le vongole in acqua fredda con sale per un paio d’ore e cambiare l’acqua un paio di volte. Si puliscono le cozze con acqua corrente accuratamente.
Quindi si mettono le vongole in una casseruola assieme a 2 spicchi d’aglio, prezzemolo e vino bianco, si copre e si cuoce per 5 minuti. Le cozze si preparano allo stesso modo. Una volta termianta la cottura, si sgoccialano e si tiene il liquido di cottura da parte.
A questo punto si prepara il brodo di pesce. In una pentola si porta ebolizzione e si cuoce per 40 minuti 1 litro d’acqua con le teste e le lische del pesce ripulito, carota, sedano, cipolle, sale, peperoncino e vino bianco.
Poi bisogna cuocere la zuppa facendo rosolare i calamari con cipolla, aglio e olio, aggiungendo un paio di mestolini di brodo di pesce e correggendo con altri mestolini per circa 40 minuti. Aggiungere poi il pesce, i gamberi, sale e pepe e cuocere per altri 8 minuti.
Infine si cuoce il cous cous secondo le modalità scritte sulla confezione, si sgrana in un piatto e si aggiungono le cozze e le vengole. Infine dopo aver riportato a bollore la zuppa, la si aggiunge al cous cous. E il cous cous alla siciliana è pronto.
Ma come servire il cous cous alla siciliana? Il couscous alle verdure è un piatto che racchiude in sé la magia del Mediterraneo, unendo la tradizione nordafricana con quella italiana. È un piatto fresco, sano e delizioso, perfetto per le giornate estive o per un autunno esotico. E ricordate, ogni chicco di couscous racconta una storia! Per un tocco di freschezza, guarnire il couscous con un po’ di yogurt greco e scorza di limone. Se desiderate, potete anche aggiungere della feta sbriciolata o altre verdure di stagione.
Ogni settembre, San Vito Lo Capo si anima con il Cous Cous Fest, un evento che celebra la multiculturalità e la tradizione culinaria mediterranea. Questo festival gastronomico accoglie chef da tutto il mondo, trasformando il paese in un laboratorio di sapori e profumi unici. Le degustazioni di cous cous, preparato secondo ricette tradizionali e innovative, sono il cuore pulsante della manifestazione. Oltre al cibo, il festival offre spettacoli musicali, show cooking e workshop che rendono l’atmosfera ancora più magica e coinvolgente, regalando ai visitatori un’esperienza indimenticabile tra gusto, cultura e accoglienza siciliana.
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