Oca del Mondragone

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Territorio interessato alla produzione: Comune di Tarzo (TV)

La storia: L’oca domestica deriva dall’oca cinerina selvatica che nidifica nel Nord Europa e d’inverno giunge in Italia ed in altri paesi meridionali. La sua addomesticazione è antichissima e risale all’epoca neolitica. La diffusione di questo volatile fu favorita, nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, dall’insediamento di comunità ebraiche nei territori di Venezia, di Ferrara e di Mantova, infatti l’oca nell’alimentazione ebraica è di fondamentale importanza perché sostituisce il maiale, escluso per motivi religiosi. L’oca del “Mondragone” deriva dall’incrocio tra individui di due razze: l’Oca Veneta (di colorazione bianca macchiata di grigio sulle ali e sulla testa) e l’Oca Romagnola (ottima produttrice di uova, è simile alla Veneta, dalla quale differisce per la totale colorazione bianca candida). Attualmente l’Oca del Mondragone viene allevata in maniera estensiva in qualche azienda agrituristica al fine di recuperare prati e pascoli in via di degrado.

Descrizione del prodotto: L’oca del “Mondragone” al momento della commercializzazione è un animale giovane, di 4-6 mesi con un peso tra i 4,5 e i 6 chili. La carne è magra grazie ai pochi mesi di vita e all’intensa attività motoria allo stato brado e semi-brado. Le sue carni risultano particolarmente pregiate proprio perché racchiudono gli intensi aromi di quanto è stato brucato (dal tarassaco al trifoglio, dalle more di gelso ai fichi selvatici) tra le colline e i boschi del Mondragon.

Processo di produzione: Le oche vengono allevate allo stato brado e semi-brado su prati, zone arbustive e di sottobosco. Il pascolo viene esercitato in turnamento per consentire il continuo rinnovo delle essenze vegetali più pregiate.

Reperibilità: Presso la zona del Mondragone, dove si allevano queste oche, è reperibile durante tutto l’anno.

Usi: Le oche vengono vendute a privati e ristoranti o impiegate direttamente nel ristoro secondo le più tradizionali preparazioni: cotte intere o in parti al forno, sobbollite nel loro grasso, allo spiedo, con ripieno, ecc. Recentemente viene proposta anche in preparazioni come il petto d’oca, il paté di fegato, il salame d’oca e la “serenissima” oca “in saor”.

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